Con questa
plaquette è stata avviata, dalle Edizioni L’Arca Felice – direzione
editoriale e artistica di Ida Borrasi – una nuova collana di poeti tradotti
da poeti, a cura di Mario Fresa. Nel comunicato stampa che
la accompagna si legge:
La casa editrice
L’Arca Felice inaugura Hermes, una nuova collana che ospita brevi
raccolte di poeti stranieri tradotte da poeti italiani contemporanei. Il
primo titolo è dedicato alla figura di Du Fu (712-770), straordinaria voce
poetica della Dinastia Tang, i cui testi appaiono per la prima volta in
versione italiana grazie all’impegno sensibile di Alessandro Ramberti,
poeta, editore, orientalista. La selezione offerta nella plaquette ci
consente di conoscere una scrittura fondata su di una misura perfetta che
unisce l’energia di uno sguardo eticamente alto, forte e puro alla
morbidezza di una lingua cristallina e sfumata, sempre lontana dai toni
assertivi e percorsa, costantemente, da una calma e delicata luce
interiore. L’impeccabile lavoro di studio e traduzione operato da
Alessandro Ramberti presenta i testi nella loro trascrizione letterale e,
contemporaneamente, nella più mobile e aperta forma di una interpretazione
che ricostruisce lo spirito del pensiero poetico di Du Fu tenendo conto
della necessità di ricalcare il più possibile le peculiarità espressive,
metriche e sonore dell’impianto linguistico originario.
La plaquette
contiene quattro poesie nella traduzione di Alessandro Ramberti, ognuna
delle quali è accompagnata dal testo in lingua originale e da una
traduzione letterale. Il confronto con la traduzione letterale rileva
l’ottima traduzione di Ramberti, sono scelte di vocaboli e di costrutti che
mettono in evidenza lo stile, percorso da una calma e delicata luce
interiore, di uno tra i più grandi poeti cinesi. Nel
corso della propria vita, Du Fu, cambiava il tenore dei
componimenti con l’adattarsi alle condizioni ambientali che lo
circondavano, passando, come afferma lo studioso Stephen Owen, da opere di decisa
semplicità, del suo periodo Qinzhou, a opere leggere, spesso
finemente rispettose, del suo periodo Chengdu, a opere con densità
e potere di visione del tardo periodo Kuizhou.
Poche poesie,
quattro, che bastano, da sole, a dilatare un breve intervallo temporale
personale di lettura sulla misura di un tempo di meditazione che mitiga, in
qualche modo, per la pacatezza delle sue descrizioni/visioni
paesaggistiche – che metaforicamente rimandano a più personali
paesaggi interiori –, penose personali ansie per l’esistenza.
Riporto, per esteso, il testo poetico che contiene il verso che dà il
titolo alla plaquette:
Paese in pezzi? I
monti e i fiumi reggono.
In città è
primavera e il verde è intenso
Commossi i fiori
propagano lacrime
Soli gli uccelli
fan fremere il cuore.
Fuochi di guerra
duran da tre mesi
Lettere da casa
valgon più che oro.
Mi gratto la
canizie ormai si rada
Che è appena in
grado di reggere la spilla*.
* Per fissare il
copricapo dei funzionari
Le edizioni de
L’Arca Felice sono caratterizzate non solo da un’ottima qualità dei testi
proposti, ma anche, e in modo netto, rispetto ad altre pari pubblicazioni
di qualità, da un’ottima qualità grafica e di scelta della carta con cui è
confezionata la pubblicazione; le carte sono infatti scelte da un artista,
Bruno Conte. Inoltre l’opera è resa ancora più preziosa per la sua proposta
limitata in 110 esemplari numerati a mano. Fuori testo una litografia di
Francesco Ramberti: Du Fu (China, 2011). Da notare il tocco di
classe del filo di rafia, esso avvolge la pubblicazione come a
raccogliere le pagine.
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