Matteo Zattoni,
Promesse vegetali,
con disegni di Massimo Dagnino.
Libro di arte-poesia a tiratura limitata (199 esemplari
numerati a mano).
Edizioni L’Arca Felice, Salerno 2010, pp.16, più una
stampa fuori testo.
La poesia di Matteo Zattoni muove dallo
stupore inarrestabile di narrare le infinite meraviglie che si nascondono tra
le pieghe del quotidiano, registrando, allo stesso tempo, gli echi e i rimandi
del passato, che riappare sempre carico di una strana, acutissima gioia
accompagnata di continuo da una segreta malinconia.
Matteo Zattoni, nato a Forlimpopoli
nel 1980 e laureato in Giurisprudenza, frequenta attualmente un Dottorato di
ricerca in Sociologia del Diritto presso l’Università Statale di Milano.
Ha pubblicato le seguenti raccolte: Il nemico (Il Ponte Vecchio, 2003, 1°
posto ex-aequo per l’opera prima al Premio Giuseppe Giusti 2003), Il
peso degli spazi (LietoColle, 2005), e L’estraneo
bilanciato (Stampa, 2009, 1° classificato assoluto al Premio «Tra Secchia e
Panaro 2010», Premio Autore Giovane al Concorso Guido Gozzano 2009).
Suoi versi sono stati pubblicati su varie
riviste e antologie tra le quali Nuovissima poesia italiana (Oscar
Mondadori, 2004), «Nuovi Argomenti» (Mondadori, marzo 2008), «Almanacco dello
Specchio» (Mondadori, febbraio 2010).
È
venuto su anche Piergiorgio
per
il saluto del prete di Rivoschio
appena
un mese dopo…
la
lupa era tutta agitata
e
abbiamo dovuto allontanarla con la tua
canna
più lunga di bambù
pensa
che tu tornerai;
la
tua camera sono tre scatole
di
tic tac, la foto dell’amata
nonna,
la madonna degna d’amore
con,
sopra, mia cugina Roberta
nella
stessa posa della Pietà.
Nero
di lavoro
un
guanto sporco, direbbero?
glorioso
in realtà.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nessun commento:
Posta un commento