Libri di arte, poesia e filosofia

La parola verso proviene dal verbo latino vertere, cioè «capovolgere», in particolare la terra con un aratro. Il verso è allora un solco, una linea dritta in cui l’uomo col proprio lavoro pone i suoi semi che germoglieranno: nel verso, così, convergono la linearità naturale degli eventi e l’impegno fruttifero del pensiero umano.

domenica 12 febbraio 2012

Maria Grazia Calandrone





Maria Grazia Calandrone,
Dove l’amore appare di profilo come uno stemma,
con dipinti di Giovanni Tariello.
Libro di arte-poesia a tiratura limitata (199 esemplari numerati a mano).
Edizioni L’Arca Felice, Salerno 2010, pp.16, più una stampa fuori testo.


Un cerchio lungo, fittissimo, acquatico, tutto ingombro di febbri, di tensioni, di colori che, instancabilmente, mutano e si rifrangono e s’intrecciano sempre: bisogna perdersi e sognare, cancellarsi e donarsi al più grande degli stupori, per entrare nel fiume sonoro, implacabile, carico di parole e di immagini inesplorate, quasi impensabili, del mondo poetico di Maria Grazia Calandrone, una tra le più intense e originali voci che si siano ascoltate negli ultimi anni.




Maria Grazia Calandrone (1964) ha pubblicato i libri di poesia: Pietra di paragone (Tracce, 1998); La scimmia randagia (Crocetti, 2003, Premio Pasolini Opera Prima); Come per mezzo di una briglia ardente (Atelier, 2005); La macchina responsabile (Crocetti, 2007); Sulla bocca di tutti (Crocetti, 2010). Ha scritto recitativi per Sonia Bergamasco e frammenti poematici intorno alla Guerra Civile Spagnola per la compagnia internazionale "Théatre en vol" e per Radio 3 e ha collaborato come autrice con il canale culturale Sky RED TV. Ha ideato e cura le introduzioni critiche di Cantiere Poesia, rubrica dedicata alla scoperta di poeti nuovi o dimenticati, per il mensile internazionale «Poesia»; sue sillogi compaiono in antologie e riviste di numerosi Paesi Europei e delle due Americhe; dal 1993 viene invitata nei più rilevanti festival nazionali e internazionali e dal 2008 porta in scena in Italia e in Europa con il compositore Stefano Savi Scarponi il videoconcerto Senza bagaglio, finalista al Roma Europa Festival.



La neve della battaglia


Gli anni ci diminuiscono: diventiamo
l’eco di una marcetta
mentre scartavetriamo gli infissi, diamo due mani di blu
oltremare agli steccati.

I cerchi degli uccelli
nel liquido appassionato mercanteggiare del cielo. Infine
tutta la terra si limita a essere percorsa da un brivido.

Aratri ficcanaso sul confine del campo. Contro i grumi di terra
pesa l’orlo più basso delle nuvole: oggi
usciremo nell’ecatombe dell’acqua e del piumaggio dei primi passeri extraurbani.

I pali stanno conficcati in fila come spoglie. Casamenti
scaraventati a frotte contro l’orizzonte: andiamo
a visitare con il figlio il perimetro lungo il quale da piccoli ci lavavamo le mani nella conca del
    cielo tra i palazzi acquoso.

Era come un’offerta quel camminare
e camminare privi
di direzione.

Su quanta neve
lascerai la tua impronta leggerissima ancora, la traccia di un sogno
che rinnova la nostalgia del mondo perfetto.


22 dicembre 2001

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