Ultime chimere
di Antonio Spagnuolo
quarto volumetto
della collana «Coincidenze», è stato impresso nel mese di giugno
duemilaotto in centonovantanove esemplari numerati a mano.
Fuori testo, un’opera
originale di Alferio Spagnuolo
(1904-1981): Vele (olio su tela, senza data).
Edizioni L’Arca Felice
Ultime chimere colpisce per quell’ansia e per quell’inquietudine di dire, di fare «interminabile, nel tempo che ci resta», che, subito, sin dai primi versi del primo testo Follia ci attanaglia, ci prende nella sua cascata irruente di immagini. Ultime chimere è un’esortazione alla corsa, a consumare la vita il più possibile, a «disegnare la terra, le mani, i piedi le labbra» nonostante «il terrore del silenzio» consumi «le membra ad ogni balzo» e nonostante la nostalgia sia «l’unica cosa che resta incastonata».
La fragilità dell’umano essere, che si svela in questi testi poetici
maturi, precisi, ricchi è così condivisibile da renderci meno soli di
fronte alla nostra esistenza.
Antonio
Spagnuolo è nato a Napoli il 21
luglio 1931. Presente in numerose mostre di poesia visiva nazionali e
internazionali, inserito in diverse antologie, collabora a periodici e riviste
di varia cultura: «Altri termini», «Arte e luoghi», «Gradiva», «Hebenon», «Il
Cobold», «Il Fiacre», «Incroci», «Issimo», «L'immaginazione», «L'involucro»,
«L'Ortica», « Lo stato delle cose», «Mito», «Offerta speciale», «Oltranza», «Poiesis», «Polimnia», «Porto Franco», «Terra del fuoco»,
«Vernice». Attualmente dirige la collana «L'assedio della poesia», e la
rassegna «Poetry wave» in Internet.
Nel
volume Ritmi del lontano presente
Massimo Pamio prende in esame le sue opere edite tra il 1974 e il 1990. Nel
volume Come l’ombra di una nuvola
sull’acqua Plinio Perilli elabora un
saggio sulle ultime pubblicazioni edite tra il 2000 e il 2007. Tradotto
in francese, inglese, greco moderno, iugoslavo, spagnolo.
Ha
pubblicato i volumi di poesia: Ore del
tempo perduto, (Intelisano, Milano,
1953); Rintocchi nel cielo (Ofiria, Firenze, 1954); Erba sul muro (Iride, Napoli, 1965, prefazione di G. Salveti); Poesie ‘74 (SEN, Napoli,
1974, prefazione di D. Rea); Affinità imperfette (SEN, Napoli, 1978, prefazione
di M. Stefanile); I diritti senza nome
(SEN, Napoli, 1978, prefazione di M. Grillandi); Angolo artificiale (SEN,
Napoli, 1979); Graffito controluce (SEN, Napoli, 1980, prefazione di G. Raboni); Ingresso
bianco (Glaux, Napoli, 1983); Le stanze (Glaux, Napoli, 1983, prefazione di C. Ruggiero Fogli);
Dal calendario (Tam Tam, Reggio
Emilia, 1984, prefazione di G.B. Nazzaro); Candida
(Guida, Napoli, 1985, prefazione di M.
Pomilio, Premi Adelfia 1985 e Stefanile 1986);
Dieci poesie d'amore e una prova
d'autore (Altri Termini, Napoli, 1987, Premio Venezia); Infibul/azione (Hetea, Alatri, 1988); Il tempo scalzato (All'antico mercato saraceno, Treviso, 1989); L'intimo piacere di svestirsi (L'Assedio della poesia, Napoli, 1992); Il gesto le camelie (All'antico mercato saraceno, Treviso, 1992, Premio Spallicci 1991); Dietro il restauro (Ripostes, Salerno,
1993, Premio Minturnae 1993); Attese
(Porto Franco, Taranto, 1994, con illustrazioni di Aligi Sassu); Inedito ‘95 (inserito nell'antologia di Giuliano
Manacorda Disordinate convivenze, L'assedio
della poesia, Napoli, 1996); Io ti inseguirò - venticinque poesie
intorno alla Croce (Luciano Editore, Napoli,
1999); Rapinando alfabeti (prefazione
di P. Perilli, Napoli, 2001); Corruptions (Gradiva Publications, New York, 2004, traduzione di L. Bonaffini); Per lembi (Manni, Lecce, 2004, Premio
speciale della Giuria Astrolabio 2005, Premio Saturo d’argento 2006); Fugacità del tempo (LietoColle,
Faloppio, 2007, prefazione di G. Finzi).
Ha
pubblicato, per la prosa, Monica ed altri
racconti (SEN, Napoli, 1980) e i
romanzi Pausa di sghembo (Ripostes, Salerno, 1994); e Un sogno nel bagaglio
(Manni, Lecce, 2006).
Per
il teatro, ha pubblicato Il cofanetto, due atti (L'assedio della poesia, Napoli, 1995).
Di lui
hanno scritto numerosi autori fra i quali A. Asor Rosa che lo ospita nel suo Dizionario della letteratura italiana del
Novecento, e nei volumi della Letteratura Italiana (Einaudi, 2007),
Carmine Di Biase nel volume La
letteratura come valore, Matteo d'Ambrosio nel volume La poesia a Napoli dal 1940 al 1987, Gio Ferri nei volumi La ragione poetica e Forme barocche della poesia contemporanea, Stefano Lanuzza nel
volume Lo sparviero sul pugno, Felice Piemontese nel volume Autodizionario degli scrittori italiani,
Corrado Ruggiero nel volume Verso dove,
Alberto Cappi nel volume In atto di
poesia, Ettore Bonessio di Terzet nel volume Genova-Napoli due capitali
della poesia, oltre a L. Fontanella, M. Lunetta, G. Manacorda, G. B. Nazzaro,
G. Raboni, C.Vitiello e molti altri .
Segreti
Stacco bottoni al meriggio anticipando
le scintille che le caviglie irrequiete
segnano inseguendo i pensieri,
sono misure della stravaganza, lunghezze d’acqueforti,
al di là delle stanze, ove ribalto pupille,
disponendo le faville della vigoria,
arroccato al tuo prodigio.
Inghiotto la frequenza dell’aorta per comporre
arrendevoli rughe,
ed una fuga insaccata nelle brezze.
Modello la mia pelle alle lusinghe della malinconia,
il dondolio della nuca a rimandare sospetti,
il travaso dei silenzi
per non interferire allo schiamazzo dell’inguine:
la mia indiscrezione è un artificio delle mucose
umettate,
delle coste in frastuono e attanagliate al respiro,
delle membra
che ad ogni balzo compongono il profilo
dei segreti.
«L'adesione ad una idea psicoanalitica della poesia,
intesa come affiorare di un elemento
prelogico della esperienza mentale, comporta in Spagnuolo il rifiuto di una
sintassi vincolante, sul piano del linguaggio come su quello del senso. È
costante nella poesia di Spagnuolo la rappresentazione di nuclei tematici, come
la centralità dell'eros, la relazione eros/thanatos e libido/morte, cui
corrisponde il ricorso ad una terminologia clinico psicologica, evidente
sopratutto in melania, sezione centrale del volume-Candida- prefato da
Mario Pomilio».
Alberto
Asor Rosa
«... per l'originalità di un discorso che è narrativo e meditativo,
visionario e puntualmente descrittivo, con perfetta armonia di toni e misure .
Ha inventato una forma assolutamente nuova , di fascinoso splendore...»
Giorgio Bárberi Squarotti
«Poesie che mi sono parse vere in ogni senso,
anzitutto poetico, senza una parola che strida nei confronti del sentimento che
le muove, un sentimento sincero,
profondo, sofferto …».
Giuliano Manacorda
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