Andrea Manzi, occhi indossati. Con dipinti di Gianni
Pisani. Libro
di arte-poesia a tiratura limitata (199 esemplari numerati a mano). Edizioni L’Arca
Felice, Salerno 2010, pp.16, più una litografia fuori testo.
Andrea Manzi ha pubblicato due
raccolte poetiche: dalla più recente, Morire
in gola (Manni, 2009) con la prefazione di Maurizio Cucchi, è stato tratto Blackout, regia di Pasquale De Cristofaro,
con Mariano Rigillo e Peppe Lanzetta (coautore della riduzione teatrale).
Altri suoi testi sono stati rappresentati negli anni ’80 e ’90 nei maggiori
teatri italiani. Giornalista e autore di saggi di estetica e di sociopolitica,
Andrea Manzi è oggi vicedirettore del quotidiano «Roma».
Coinvolgente, magico, teneramente
luminoso e acquatico: il poemetto di Andrea Manzi si rivela come un’autentica
sorpresa di passionale intensità. Qui, lo sguardo del poeta si vede circondato
da seducenti e misteriosi echi, provenienti da un paesaggio nuovo e
inesplorato, fitto di doni inattesi, di
remote immagini archetipali, di amorose parole sconosciute. Ora i suoi occhi scrutano il profilo di un’isola, e alla fine è
proprio l’isola a impadronirsi del suo stesso respiro: la natura si ritrasforma
nel corpo innamorato del medesimo poeta, insegnandogli, poi, nel bagliore di
un istante di grazia, i fondamenti di una prospettiva rinnovata e impreveduta, che
sospende le usate coordinate dello spazio e del tempo e che dilata all’infinito
lo stupore ch’è inciso nella memoria del passato e che risplende nello specchio
dei futuri desideri.
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