Francesco
Osti,
Viale Orobie
con
dipinti di Michele Mazzanti
Libro
di arte-poesia a tiratura limitata (199 esemplari numerati a mano).
Collana
«Coincidenze», Edizioni L’Arca Felice, Salerno MMXI,
pp. 24,
più una litografia fuori testo.
Scrive Mario Fresa,
a proposito della nuova raccolta di Francesco Osti: «si intuisce, nelle sue prose,
la volontà di iscrivere il pensiero in una forma di esatto, pacato, rigoroso
controllo; e appunto l’adozione di una lingua così accuratamente vigile e
composta consente al poeta di esprimere, con una definita compiutezza, il senso
finale della sua scrittura: e cioè il desiderio di rilevare e di far emergere,
con pochi tratti essenziali, gli stupori nascosti e i sotterranei prodigi
incisi nella dimensione quotidiana dell’esistenza, in cui la stessa vicenda
personale si trasforma in un prezioso, continuo incanto immaginario, dividendosi
tra lirica stupefazione e vivida e concreta testimonianza di vita».
Francesco Osti nasce a Morbegno (Sondrio) nel 1976, qui vive e lavora. Suoi testi sono apparsi su alcune riviste ed antologie fra cui Nuovissima poesia italiana (Oscar Mondadori, 2004), La riqualificazione urbana (Coen-Tanugi Editore, 2006) e «Almanacco dello Specchio» (Mondadori, 2007). Nel 2005 è uscito presso l’editore LietoColle il suo primo libro intitolato Errore di sintassi, seguìto nel 2010 da Itinerari edito da Stampa2009. Nel luglio 2007 è stato fra i finalisti del premio CetonaVerde Poesia.
…la notte non è
simmetrica, non ha ritmo in fabbrica. La macchina è trasparente ed è un
regolare fruscìo: la ragazza che la manovra in quest’aria di colla ha un
profilo Maya e un tratto forte che le segna il volto. Mi sembra di vedere un
fascio di colore sulla gradinata di quel tempio…
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