Lucio Zinna,
Stramenia,
con dipinti di Eliana Petrizzi.
Libro di arte-poesia a tiratura
limitata (199 esemplari numerati a mano).
Edizioni L’Arca Felice, Salerno
2010, pp.16.
L’opera viene proposta da 1 a 199 esemplari
agli amatori.
Fuori testo, di Eliana Petrizzi, SPAZIO1= Ultimo
giorno d'agosto (olio su tavola, cm. 50x55, 2009).
.
La poesia di
Lucio Zinna procede con movimenti lievi e pulviscolari, mostrando,
apparentemente, la bianca esattezza di un silenzioso equilibrio, facendo
emergere al suo interno, però, deviazioni improvvise, fuochi vibranti che
rendono il dettato continuamente vivo e pulsante, riuscendo sempre a coniugare
la vigoria espressiva e l’eufonia, l’indocile passione e l’acuta morbidezza del
canto puro.
Scrittore e poeta, è nato a Mazara del Vallo (Trapani) nel 1938. Vive ed
opera a Palermo, dove svolge intensa attività di critico letterario e d'arte.
Si è occupato di Nietzsche, Kafka, Nievo, Luzi, Guidacci e di numerosi autori
dei Novecento siciliano (fra i quali Alessio Di Giovanni, G. E. Nuccio, Rosso
di San Secondo, Salvatore Quasimodo, Leonardo Sciascia, Antonio Pizzuto,
Salvatore Spinelli, Lucio Piccolo, Raffaele Poidomani, Mario Gori, Giuseppe
Ganci Battaglia) in saggi apparsi in atti di convegni e riviste specializzate.
Recentemente ha curato la riedizione, in 2 voll. delle opere narrative di
Virgilio Titone per la casa editrice Novecento, che ne sta pubblicando l'opera
omnia.
Ha pubblicato, di poesia: Il filobus dei giorni (1964), Un rapido celiare (1974), Sàgana (1976), Abbandonare Troia (1986), Bonsai (1989), La casarca (1992), Il verso di vivere (1994), La porcellana più fine (2002), Poesie a mezz’aria (2009). I libri di narrativa: Antimonium 14 (1967); Il ponte dell’ammiraglio (1986), Trittico Clandestino (1991); Quando bevea Rosmunda (2001). Del 1980 è il romanzo-verità Come un sogno incredibile, di cui è apparsa nel 2006 la seconda edizione ampliata con il titolo Il caso Nievo. Morte di un garibaldino. Come saggista ha pubblicato il volume La parola e l’isola. Opere e figure del Novecento letterario siciliano (2007) e ha curato la sezione Sicilia (testo critico e antologia) in “Dialect Poetry of Southern Italy”, a cura di L. Bonaffini (New York, 1997). Dirige per la Italo Latino-Americana Palma la collana “Arenaria” ragguagli di letteratura e per la Antares “Lighea”, biblioteca popolare siciliana.
Ha pubblicato di narrativa: Antimoniurn 14 (Palermo, 1967), Come un sogno incredibile - Ipotesi sul caso Nievo (Pisa, 1980), Il ponte dell'ammiraglio e altre narrazioni (Palermo, 1986), Trittico Clandestino (Siracusa, 1991).
Suoi testi figurano in diverse antologie poetiche del Novecento e in alcune antologie scolastiche e sono stati tradotti in inglese, francese, spagnolo, portoghese, greco, romeno, serbo-croato, macedone.
Ha diretto riviste letterarie e curato programmi radiofonici culturali per la RAI siciliana; è autore di testi per documentari televisivi (RAI Sicilia) e cinematografici (Istituto Luce).
Della sua opera si sono interessati, con saggi e recensioni, illustri critici e importanti organi di stampa.
Ha pubblicato, di poesia: Il filobus dei giorni (1964), Un rapido celiare (1974), Sàgana (1976), Abbandonare Troia (1986), Bonsai (1989), La casarca (1992), Il verso di vivere (1994), La porcellana più fine (2002), Poesie a mezz’aria (2009). I libri di narrativa: Antimonium 14 (1967); Il ponte dell’ammiraglio (1986), Trittico Clandestino (1991); Quando bevea Rosmunda (2001). Del 1980 è il romanzo-verità Come un sogno incredibile, di cui è apparsa nel 2006 la seconda edizione ampliata con il titolo Il caso Nievo. Morte di un garibaldino. Come saggista ha pubblicato il volume La parola e l’isola. Opere e figure del Novecento letterario siciliano (2007) e ha curato la sezione Sicilia (testo critico e antologia) in “Dialect Poetry of Southern Italy”, a cura di L. Bonaffini (New York, 1997). Dirige per la Italo Latino-Americana Palma la collana “Arenaria” ragguagli di letteratura e per la Antares “Lighea”, biblioteca popolare siciliana.
Ha pubblicato di narrativa: Antimoniurn 14 (Palermo, 1967), Come un sogno incredibile - Ipotesi sul caso Nievo (Pisa, 1980), Il ponte dell'ammiraglio e altre narrazioni (Palermo, 1986), Trittico Clandestino (Siracusa, 1991).
Suoi testi figurano in diverse antologie poetiche del Novecento e in alcune antologie scolastiche e sono stati tradotti in inglese, francese, spagnolo, portoghese, greco, romeno, serbo-croato, macedone.
Ha diretto riviste letterarie e curato programmi radiofonici culturali per la RAI siciliana; è autore di testi per documentari televisivi (RAI Sicilia) e cinematografici (Istituto Luce).
Della sua opera si sono interessati, con saggi e recensioni, illustri critici e importanti organi di stampa.
Recensione
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Stramenia
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poesia
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Autori
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Edizione:
Edizioni L'Arca Felice Salerno 2010 |
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Disegni di Eliana Petrizzi - pp. ***
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Recensione a cura di
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Pubblicata su:
I fiori del male nr.47/2010 |
L'edizione l'Arca Felice pubblica una
plaquette di poesia di Lucio Zinna con dipinti splendenti di Eliana Petrizzi.
Questo nucleo omogeneo di poesie ha molto di nuovo a confronto del panorama
odierno di poeti catturati dal verso facile e da elucubrazioni rastrellate
nei loro cerebri manierati. La strada percorsa da Zinna è difficile ma
durevole nelle asperità e nei consensi; una cosa è più di tutti evidente: e
l'occhio traboccante nei luoghi della memoria, da Palermo a Trapani e
Bagheria egli mette davanti a sé il suo eloquio vaticinante e lo scaglia nei
vicoli, nelle stanze, a Nord a Est, superando la stessa poesia innescando
quelle amicizie "salvate" che ancora possono ridare il passo agli
stregati luoghi dell' infanzia. Ogni testo consultato si nutre di meraviglia,
sprigiona una seminagione di sequenze di tempo sorrette da una sospensione
quasi allucinatoria.
L'attimo in Zinna non va perduto, viene immagazzinato in una impalpabile retina per poi viverlo di un amore proporzionato alla forza del sangue e delle sue attese. UnaStramenia che ha in se la presenza di una carezzevole brezza di mare, un profumo di zagare e gelsomini che adagio si appoggiano sui muri sbrecciati di Bagheria come ghirlande di speranza o trama di passate stagioni, di rapite estesi che il mare ancora concede ai poeti. Nove testi di esuberante bellezza, un poco la continuazione di Poesie a mezz'aria (2009) variamente scarnificate da un chimismo rapido dove la strada sua si attesta nella sinestesia sia acustica che uditiva. "I poeti vanno | lungo le strade della poesia | se il vento li accompagna | arrivano ovunque | vanificando transenne || I poeti sanno | di altre strade e altro vento |di percorsi sghembi | dai fossati impraticabili | e li attraversano | perché sia tutto tentato | ogni viaggio sempre | nel verso del verso". Zinna annota i punti alti e le sue disfatte, la cerchia degli amici "dipartiti" o presenti, le attese segrete, i contraccolpi della vita, non smette di fare poesia perché in essa si rispecchia, nuota, celebra senza nascondimenti, fruga nel reticolo delle pieghe "in incognite chiromanzie". Una poesia sgusciata dalle latenze e dai soprassalti dei gabbiani e non gli va male all'autore se a fine giornata fiuta un piatto "di maccu di favi cu l'uggghiuzzu bonu" E quel lungomare di Aspra lo cattura di ricordi, quando il suo amico Ignazio Buttitta gli viene incontro e lo marchia di poesia e lo incoraggia della strada intrapresa che il sognatore Zinna può inseguire come messaggio in bottiglia ripescato nel mare di Bagheria. Questo ricordo ora più di prima costante nella memoria e il plurimo sogno di fare poesia perché come si legge in un esergo di copertina "E' sempre tempo di semina | perché è perenne tempo di crescita". |
La Rivista Incroci ( anno XIII, gennaio-giugno duemiladodici, n.25) ha pubblicato la mia recensione a"Stramenia" di Lucio Zinna. E' bello vedere apprezzato il lavoro di un poeta che ama così tanto la Sicilia, da proporre questa sua prossimità ideale a tutti ! Un autore che, alla dignità letteraria indiscussa, unisce un senso dell'appartenenza alla letteratura, come inclusione responsabile nel mondo, assai singolari.
Invito pertanto a leggere le sue opere, ma anche a non rinnegare in genere il nostro passato recente, ancora molto valido, per correre dietro al nuovo, esercitando la comoda arte del silenzio. Non si sbaglia a soffermarsi per riflettere insieme ai 'nostri poeti', piuttosto ci guadagna la profondità della nostra visione, in un certo senso, storica ed antropologica, della cultura.
Marzia Alunni
Squarci
Quante volte i versi frugano
nell'anima s'incuneano
a carpirne vibrazioni
a leggerne il reticolo di pieghe
in incognite chiromanzie.
Altre volte è lei - l'anima -
a evadere
da sue in/controvertibili eternità
e a sbirciare tra le parole
latitare nei sintagmi
e con tangenziali sguardi
involare squarci di presente
tentando di fermarli.
Allora i versi prendono animo
sghiciano felpati e vanno in giro
di giorno e di notte
per strade e piazze
per cortili e trazzere
attraversano fiumi gallerie altopiani
bevono nelle fontane si sollevano
se incespicano nei cespugli
si divincolano quando s'impigliano
nei canneti prima di smarrirsi
in celesti contrade.
***
Lucio Zinna (da Stramenia, Arca felice aprile 2010)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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