Libri di arte, poesia e filosofia

La parola verso proviene dal verbo latino vertere, cioè «capovolgere», in particolare la terra con un aratro. Il verso è allora un solco, una linea dritta in cui l’uomo col proprio lavoro pone i suoi semi che germoglieranno: nel verso, così, convergono la linearità naturale degli eventi e l’impegno fruttifero del pensiero umano.

martedì 30 agosto 2011

Questionario di poesia (14)




Mario Fresa
Questionario di poesia (14)


 Oronzo Liuzzi










Qual è il segreto progetto a cui tende la tua scrittura?

Al canto. All’ebbrezza. Al divenire. Al sogno. Alla creatività. Sperimentare la riflessione con un linguaggio che rispecchi il contemporaneo. Una continua esperienza-scrittura del vivere concettualmente e realmente il libero pensiero o il pensiero libero della poesia. Sedotto dalla conoscenza oggettiva dell’uomo nel suo spazio vitale. Indagare, ispezionare e registrare l’infinito mondo interiore della cellula umana. Una passione di scrivere per dire e non di scrivere per scrivere. Il lungo viaggio segreto mi condurrà a scoprire il volto luminoso della poesia per superare me stesso. Aprirmi al linguaggio della filosofia per essere investito e penetrare nell’aria, nella luce e nel magma della verità.

Come nasce, in te, una poesia?
Una poesia può nascere da infiniti movimenti del pensiero.. Da una idea banale e astratta e amorfa e incompleta. Da una esigenza strettamente personale. Da esperienze nel quotidiano. Nel vedere un bambino del pianeta Africa morire di fame. Nel contemplare gli occhi di un emarginato. Nel constatare l’indifferenza della gente. Nel…nel…nel…nel…………………………….e la mente muove il primo lampo della percezione, esplora nuovi modi di vedere la vita, elabora, costruisce idee senza confini ed investiga l’essenza dell’inafferrabile.

Il poeta parla di ciò che realmente vive o di ciò che vorrebbe ricevere, e che sempre gli sfugge?
Dialoga con sé stesso e con gli altri, del passato che è ieri e del presente che è domani. Il poeta ri-accende tutto quello che si è spento. Rianima le nozioni del senso. Immagina. Fantastica. Gioca con il soggetto e l’oggetto.È un semplice volontario della cultura. Dona e si dona. Vorrebbe, alla fine, ricevere una notte luminosa mentre la poesia si impossessa del suo spazio.

La poesia è salvazione?
«Un pensiero brilla come un lampo» ha scritto Nietzsche. La poesia sa fare anche i miracoli (ultimamente, purtroppo,  se ne vedono di meno).

A quale gioco della tua infanzia vorresti paragonare la tua poesia?
A nascondino. Si cerca. Si trova. Ci si gira e rigira. Perché siamo immersi nella versione dell’uno verso l’altro. A nascondino si apre l’onda del desiderio e della curiosità e del vedere e dell’intuire e dello scrutare e dell’esplorare in silenzio.

Che cosa ti ha insegnato la frequentazione della scrittura poetica?
La passione. Il coraggio. Il sacrificio. La caparbietà. La necessità. Alla non rinuncia. A solcare lo zoccolo duro della vita. La speranza. Mi ha insegnato a credere in me stesso e negli altri. La profondità della fede. A pensare in verticale………ad un tratto mi sono trovato nel mezzo dell’esplosione dell’amore.

Qual è il grado di finzione e di mascheramento di un poeta?
Anche un grande poeta può fingere, essendo anche lui un uomo (non dovrebbe), come può mettersi la maschera di fronte a certe situazione e comportarsi da ottimo opportunista (e non dovrebbe).

Vorresti citare un poeta da ricordare e da rivalutare?
Pier Paolo Pasolini, per la sua attualità, per essere stato un intellettuale raro, colto, raffinato e profondo. Per aver saputo fotografare le ombre , gli spettri e le pecche della nostra epoca. È stato un artista scomodo, inutile dirlo. È stato un uomo di cultura chiaro e sincero, bisogna dirlo. Le sue ceneri di Gramsci per vivere e del vivere non si sono ancora volatilizzate. Pasolini, con il suo linguaggio, mantiene ancora aperta la strada della speranza per una vera cultura alta e democratica.

Qual è il dono che augureresti a un poeta, oggi?
Di sentirsi finalmente a casa sua.

Puoi citare, spiegando perché, un verso che ti è particolarmente caro?
«La luce splende nei tuoi occhi» è un mio verso che ho fatto incidere sulla lapide di mia moglie. È un mio dono. Perché l’amore si alimenta di continuo e necessita, anche, di una sua trasformazione spirituale. Essendo l’energia, fonte luminosa dell’amore, è indistruttibile, e finalmente, dopo la perdita del corpo, non sarà più divorata, lacerata, straziata e inchiodata dalla morte, principe della materia, e quel grande prezioso mistero verrà fuori con tutti i suoi pregi. E la vita sempre. E l’amore sempre………………………………………………………………………………







In alto, un'opera di Oronzo Liuzzi. 







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