Mario Fresa
Questionario di poesia (23)
Giuseppe Carracchia
Qual è il segreto progetto a cui tende la tua
scrittura?
“Sto semplicemente sottolineando il paradosso costituito
dal chiedere a un uomo mascherato chi egli sia.” *
Se è segreto …
Comunque … ad esempio mi piace molto la
parola kalokagathia.
Convertire/maturare le cose in belle e giuste. Maturare e
coltivare (credendo che le cose abbiano “già in sé il proprio meglio”), non
mascherare. Tendere all’essere,
direbbe Jonas.
Sviscerare la bellezza perché possa
rinforzarsi e moltiplicarsi, attualizzandosi. Proteggerla.
Come nasce, in te, una poesia?
“Esistere; ex-sistere:
porsi fuori dalla stasi”
Esistendo.
Il poeta parla di ciò che realmente vive o di ciò
che vorrebbe ricevere, e che sempre gli sfugge?
Racconta/sensifica
ciò che ha vissuto o vive, tendendo/creando ciò che vorrebbe.
La poesia è salvazione?
È salvazione in
potenza. Tanto più la si mantiene pura,
quanto più diviene (salvazione).
A quale gioco della tua infanzia vorresti paragonare
la tua poesia?
Sartoria.
Che cosa ti ha insegnato la frequentazione della
scrittura poetica?
La pazienza e la misura, per vivere e
per nominare le cose nel modo adeguato a sentirne e raccontarne la verità. E il
coraggio di distruggerle (“le cose”), se necessario.
A “sviscerare la bellezza perché possa
rinforzarsi e moltiplicarsi, attualizzandosi. Proteggerla.” A viverla.
* Tratto dal film “V per
vendetta” dei fratelli Wachowski
Qual è il grado di finzione e di mascheramento di un
poeta?
È direttamente
proporzionale al suo desiderio di verità, e al suo modo di intenderla.
Vorresti citare un poeta da ricordare e da
rivalutare?
Antonino Uccello
(1922- 1979)
Qual è il dono che augureresti a un poeta, oggi?
Non diverso da
quello che augurerei a qualsiasi altro uomo: la virtù della bellezza, che in
senso antico racchiude tutte le altre. E non meno il privilegio della
semplicità.
Puoi citare, spiegando perché, un verso che ti è particolarmente
caro?
Non la perla, ma lo schiudersi
dell’ostrica
sia ciò che ci conduce.
Tratto dalla poesia Lo splendido grido
del gufo, nella raccolta Folla sommersa di Fabio Pusterla (ed. Marcos Y
marcos, 2004; e poi in Terre emerse, ed. Einaudi, 2009, pag. 169).
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In
alto: La Fortuna di Guido Reni [1575-1642]
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