La Rivista Incroci ( anno XIII, gennaio-giugno duemiladodici,
n.25) ha pubblicato la mia recensione a"Stramenia" di Lucio
Zinna. E' bello vedere apprezzato il lavoro di un poeta che ama così
tanto la Sicilia, da proporre questa sua prossimità ideale a tutti ! Un
autore che, alla dignità letteraria indiscussa, unisce un senso
dell'appartenenza alla letteratura, come inclusione responsabile nel
mondo, assai singolari.
n.25) ha pubblicato la mia recensione a"Stramenia" di Lucio
Zinna. E' bello vedere apprezzato il lavoro di un poeta che ama così
tanto la Sicilia, da proporre questa sua prossimità ideale a tutti ! Un
autore che, alla dignità letteraria indiscussa, unisce un senso
dell'appartenenza alla letteratura, come inclusione responsabile nel
mondo, assai singolari.
Invito pertanto a leggere le sue opere, ma anche a non rinnegare in genere il nostro passato recente, ancora molto valido, per correre dietro al nuovo, esercitando la comoda arte del silenzio. Non si sbaglia a soffermarsi per riflettere insieme ai 'nostri poeti', piuttosto ci guadagna la profondità della nostra visione, in un certo senso, storica ed antropologica, della cultura.
Marzia Alunni
Squarci
Quante volte i versi frugano
nell'anima s'incuneano
a carpirne vibrazioni
a leggerne il reticolo di pieghe
in incognite chiromanzie.
Altre volte è lei - l'anima -
a evadere
da sue in/controvertibili eternità
e a sbirciare tra le parole
latitare nei sintagmi
e con tangenziali sguardi
involare squarci di presente
tentando di fermarli.
Allora i versi prendono animo
sghiciano felpati e vanno in giro
di giorno e di notte
per strade e piazze
per cortili e trazzere
attraversano fiumi gallerie altopiani
bevono nelle fontane si sollevano
se incespicano nei cespugli
si divincolano quando s'impigliano
nei canneti prima di smarrirsi
in celesti contrade.
***
Lucio Zinna (da Stramenia, Arca felice aprile 2010)
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