Mario Fresa
Questionario di poesia (45)
Ardea Montebelli
Qual
è il segreto progetto a cui tende la tua scrittura?
Il
progetto è radicato nel profondo mistero della mia vita, qualcosa che va al di là
di ciò che i sensi possono avvertire.
Come
nasce, in te, una poesia?
Sicuramente
da un momento di grazia nel quale l’armonia delle cose è talmente perfetta che
pare irripetibile.
Il
poeta parla di ciò che realmente vive o di ciò che vorrebbe ricevere, e che
sempre gli sfugge?
Ognuno
vive con la poesia un rapporto personale. Per quanto mi riguarda sono convinta
che sia l’esperienza ad alimentare la poesia.
La
poesia è salvazione?
Credo
proprio dei sì. Se autentica può creare una comunione universale.
A
quale gioco della tua infanzia vorresti paragonare la tua poesia?
Al
gioco della settimana. Mi fa venire in mente la leggerezza del tempo che passa.
Che
cosa ti ha insegnato la frequentazione della scrittura poetica?
Mi
ha insegnato a guardare in profondità me stessa e tutte le cose create. Mi ha
insegnato la corretta gestione del tempo, le pause cioé quella paziente
attesa che fa tanto bene al cuore.
Qual
è il grado di finzione e di mascheramento di un poeta?
Non
conviene mai fingere. La sincerità con la quale si comunica la propria
esperienza è un buon modo per darne corretta testimonianza.
Vorresti
citare un poeta da ricordare e da rivalutare?
Cristina
Campo.
Qual
è il dono che augureresti a un poeta, oggi?
La poesia
stessa è un dono inestimabile.
Puoi
citare, spiegando perché, un verso che ti è particolarmente caro?
Sono
dei versetti della Sacra Scrittura, del Profeta Geremia: “Quando le tue parole
mi vennero incontro, le divorai con avidità; la tua parola fu la gioia e la
letizia del mio cuore.” (Ger 15, 16) Abbiamo bisogno, grande bisogno di quella
parola che ci scalda il cuore. Cosa sarebbe di noi senza quella gioia e quella
letizia? È la parola che ci rivela la verità della nostra vita.
In alto, un dipinto di
Raffaello Sanzio [1483 –1520]
Nessun commento:
Posta un commento