Mario Fresa
Questionario di poesia (41)
Patrizia Cremona
Qual è il segreto
progetto a cui tende la tua scrittura?
La mia scrittura mira a una specie di musica silenziosa.
Come
nasce, in te, una poesia?
Guardando il cielo.
Un
poeta parla di ciò che realmente vive o di ciò che vorrebbe ricevere,
e che
sempre gli sfugge?
Il poeta vive una forma inadeguata del suo
tempo, e spesso cerca di sfuggire a quest’ultimo, “cancellandosi” attraverso
l’esercizio della scrittura.
La
poesia è salvazione ?
Sì: la poesia è vita, e perciò ti fa
continuamente perdere e ritrovare (e dunque “salvare”).
A
quale gioco della tua infanzia vorresti paragonare la tua poesia?
Ricordo che da piccola amavo molto giocare
alle costruzioni. Mi divertivo seduta a terra con calma a costruire case, elicotteri, mezzi di trasporto, ecc. La poesia è proprio così: significa
togliere, aggiungere, incastonare, legare.
Qual è il grado di
finzione e di mascheramento di un poeta?
Credo che il grado di “finzione” nella scrittura
poetica sia molto alto. Si tratta di un mascheramento proficuo e non disonesto:
l’emergere della poesia rinnova la tua identità e la stravolge, permettendoti
di scoprire una parte di te che non pensavi di avere.
Vorresti
citare un poeta da ricordare e da rivalutare?
Gabriele d’Annunzio. Rileggiamolo, ad
esempio quando scriveva: «Dateci il sogno. Riposo non avremo, se non nelle
ombre dell’ignoto ».
Qual è il dono che
augureresti a un poeta, oggi?
Scrivere, dimenticando di essere “poeta”.
Puoi citare un verso che ti è particolarmente
caro?
Scelgo questi versi di Alda Merini: «Bacio
che sopporti il peso/della mia anima breve/in te il mondo del mio
discorso/diventa suono e paura /».
In alto, un dipinto di Marcel Duchamp [1887-1968]
Nessun commento:
Posta un commento