Libri di arte, poesia e filosofia

La parola verso proviene dal verbo latino vertere, cioè «capovolgere», in particolare la terra con un aratro. Il verso è allora un solco, una linea dritta in cui l’uomo col proprio lavoro pone i suoi semi che germoglieranno: nel verso, così, convergono la linearità naturale degli eventi e l’impegno fruttifero del pensiero umano.

lunedì 3 ottobre 2011


Via dei barbari

di Oronzo Liuzzi

Edizioni L'Arca Felice

Dodicesimo volumetto di arte-poesia della collana «Coincidenze».
Impresso nel mese di luglio 2009
 in 199 esemplari 
numerati a mano.  
Fuori testo, un pensiero visivo di Oronzo Liuzzi: Amo (fotocomposizione, stampa laser, pennarello, 2009)






Una riflessione critica
di Alberto Mori 


La  via  da percorrere è nell’anima della meditazione ininterrotta per far continuare pensieri e cose nell’energia dell’amore





Via  dei barbari  di  Oronzo Liuzzi interroga e si interroga sulla realtà da un punto opaco e trasparso. Interlocutorio, sia nel prendere la parola, sia nell’abbandonarla fra i segni punteggiati, gli underscore in elisione d’apostrofi, le parentesi di frammentazioni dirette/indirette del discorso.


La materia è sospesa temporaneamente dal corpo per afffermare il ritmo dell’esistente.
Siamo dunque al cuore del pensiero contemporaneo, il quale deve essere pronto ad abbandonare tutto arte, poesia, filosofia, tecnologia, ecc. ogni media, per accostarsi alla realtà dell’esistente, qualunque essa sia.


Intanto la dissoluzione sfuma ogni  cosa  nel cuore del silenzio.

Il pensiero di questa plaquette è il pensiero.
Un tentativo di racconto ineffabile  e  povero che si sposta  nelle strofe come mutazione delle arie per organizzare pensieri ritmici.


Il  mondo è indifferente ma “...L_ombra insegue il gesto del linguaggio”.
Il poeta abita l’ulteriorità attraversante delle apparenze ed allo scivolare delle esperienze raggiunge l’essenza con quello che può essere, con il limite dei suoi segni.


Il grado zero de  Via dei barbari   è spoliazione offerta dopo la coscienza del male dell’indifferenza ed i suoi  still frames verbali  si muovono in variazioni concettuali dove  talvolta il soggetto  è riflessivo, mentre  altre volte è assertivo, ma la spiritualità lega e spezza i movimenti della memoria.


“Tutto è un immenso teatro nel  dogma dell’indifferenza”  e ciò fa pensare ad una fotografia impassibile che rappresenta volti senza riflessi e spazi ricostruiti, formalizzati  dal design High Tech, ma l’io cosciente vuole un altra direzione. Un luogo di crocevia per una terra senza più affanni. Percorso di versi trasmessi da un blog spento.



Via dei barbari  alla fine si infuria come un vento biblico dove la condizione umana nella sua confusione e follia  può  essere illuminata con il soffio della parola nella resistenza dell’attesa.
E qui Oronzo Liuzzi lascia la sua composizione all’ultimo canto.

Ottobre  2011               Alberto Mori

                                                                   

il vento si è infuriato. e si è portato via
il grido degli innocenti…il soffio
delle parole…la fatica del tempo dico
…il cuore del silenzio………………
………………………………………..
il vento si è infuriato. e ha sradicato
l_ultimo canto…. l_oscurità del corpo
…il rumore dell_amore… il movimento
della paura… e la confusione della follia. 



                                                           Oronzo Liuzzi









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