Mario Fresa
Questionario di poesia
(60)
Alberto Pellegatta
Qual è il segreto progetto a cui tende
la tua scrittura?
Ho
sempre voluto superare le intenzioni, qualsiasi fosse il progetto iniziale. Mi
interessa una scrittura densa che si spinga oltre il naturalismo, che sappia
creare attrito e rischiare.
Come nasce,
in te, una poesia?
Non nasce in me ma nelle parole. Nasce direttamente dal linguaggio, dalla
combinazione di termini altrimenti insignificanti. Può partire da una storia, da
una situazione, ma è sempre un fatto linguistico. Per questo non credo
nell’ispirazione, semmai nel talento.
Un poeta
parla di ciò che realmente vive o di ciò che vorrebbe ricevere, e che sempre
gli sfugge?
Il
reale offre un serbatoio di complessità che l’autore può riconfigurare con
fantasia per spingersi oltre l’apparenza e afferrare ciò che sfugge agli
sguardi disattenti. In questo senso la poesia interpreta una tensione tra il
mondo reale e quello potenziale.
A quale gioco della tua infanzia
vorresti paragonare la tua poesia?
A
nascondino.
Che cosa ti ha insegnato la
frequentazione della scrittura poetica?
La
poesia ti obbliga alla concentrazione e all’apertura verso l’altro. Insegna a
non dare niente per scontato, e a guardare oltre la superficie. Educa alla pazienza.
E a mantenere bene i propri strumenti di lavoro: il linguaggio. Se il
linguaggio è curato fin nei dettagli millimetrici, se funziona bene, allora
anche il pensiero funziona. Non c’è filosofia senza un linguaggio in salute.
Qual è il grado di finzione e di
mascheramento di un poeta?
Dipende
dal testo e dal poeta. Tutta la letteratura è una finzione. Diversamente
sarebbe cronaca, didascalia.
Vorresti citare un poeta da ricordare e
da rivalutare?
Purtroppo
ci sono molti autori dimenticati, perfino classici come Tasso o Chaucer. Tra i
contemporanei non si può non pensare a Sandro Penna, a Antonio Porta, a Dario
Bellezza, e agli stranieri Donaghy e Gamoneda, che ho pubblicato nella collana
di cui mi occupo per Edb Edizioni.
Qual è il dono
che augureresti a un poeta, oggi?
Il
poeta è un essere semplice, credo si accontenterebbe di salute e contanti.
Puoi citare un verso che ti è particolarmente
caro?
Di
Umberto Bellintani, altro autore da ricordare: Bocca di balena dai centomila
denti d’oro / per ingoiare stanotte la terra.