Libri di arte, poesia e filosofia

La parola verso proviene dal verbo latino vertere, cioè «capovolgere», in particolare la terra con un aratro. Il verso è allora un solco, una linea dritta in cui l’uomo col proprio lavoro pone i suoi semi che germoglieranno: nel verso, così, convergono la linearità naturale degli eventi e l’impegno fruttifero del pensiero umano.

lunedì 26 maggio 2014


Una recensione di Rita Caramma dedicata a

 Poco prima di notte di Cristina Annino 

su "La Sicilia"





C’è una vivacità che tutto prende in un verso che raccoglie e contiene un’originalità spontanea e priva di volute raffinatezze, volta a rivelare un pensiero profuso di originale espressione. C’è una forza che non viene meno in nessun componimento, frutto di un confronto con eventi che sorprendono e comprendono fino a divenire, plasmati dall’autrice, pensiero dominante e indomito, carezza dell’attimo destinato a rimanere eterno nella parola. Poco prima di notte è la nuova raccolta poetica di Cristina Annino (Edizioni l’Arca Felice) con introduzione di Maurizio Cucchi e dipinto, all’interno, della stessa poetessa. Una piccola quanto pregevole raccolta, testimonianza preziosa di una voce fra le più rilevanti del panorama contemporaneo, fra le più genuine ed eleganti, apprezzata sia in Italia che all’estero. “Mi scollai per estasi, entrai/ in teatro con gli altarini. Erano così/ gli ottoni che fanno/ piangere? Cannoni d’estremo fiato. Saltai sulla testa di loro con/ la bacchetta in mano. Oh, stato / divino, ho in mente di nuovo / un’orchestra! Chiesi/ perdono ai pianisti in piedi, / alle code lisce, al muto pesce/ del suono. Facevano acqua senza / me, le candele spente? Davo/ la mano persino/ ai clarini. L’orchestra che poco/ mancava andasse a fondo, oddio!/ Ritto la dirigo ora sull’orlo d’un / cratere spento, mentre il mondo, / prego, diffonda pure la nostra cenere.” 


    Rita Caramma
  



Nessun commento:

© RIPRODUZIONE RISERVATA