Gérard
de Nerval
Le Chimere
Traduzione e cura
Luigi
Fontanella
Interventi visivi di
Vincenzo Balena
Gérard de Nerval poeta
e scrittore, nacque a Parigi nel 1808 e nella stessa città morì suicida, nel
1855. Tra le sue opere: Le voyage en
Orient (1851); Les illuminés
(1852); Lorely e Les nuits d’octobre (1852); Les
petits châteaux de Bohême (1853). Il suo capolavoro Les filles du feu (1854), che contiene i 12 sonetti di Les Chimères – qui presentati in una
nuova e inedita traduzione curata da Luigi Fontanella – e il suo “diario
spirituale” Aurélia ou le rêve et la vie (1855)
compendiano e riassumono in modo esemplare il suo mondo onirico e visionario.
Luigi Fontanella è nato nel 1943. Poeta, romanziere, saggista. Insegna
Italianistica alla
State
University of New York a Stony
Brook. È fondatore e presidente dell'IPA (Italian Poetry of
America) oltre che editore di Gradiva:
An International Journal of Italian Poetry e della casa editrice Gradiva
Publications, che ha ricevuto il Premio Nazionale per la
Traduzione dal Ministero
dei Beni Culturali. Tra i
suoi più recenti libri di poesia: L'azzurra memoria. Poesie 1970-2005,
Moretti & Vitali, 2007; Oblivion, Archinto, RCS Rizzoli, 2008; Bertgang.
Fantasia onirica, Moretti & Vitali, 2012; Disunita Ombra, Archinto, RCS Rizzoli, 2013.
La
conosci, tu, DAFNE, quell’antica romanza,
Ai
piedi del sicomoro o sotto i bianchi allori,
Sotto
l’olivo, il mirto, o i tremolanti salici,
Quella
canzone d’amore… che sempre ricomincia?...
Riconosci
il TEMPIO dall’immenso peristilio,
E
i limoni agri ove affondavano i tuoi denti,
E
la grotta, fatale agli ospiti imprudenti,
Dove
del vinto drago dorme l’antico seme…
Ritorneranno,
sai, quegli dei che tu ognora piangi!
Il
tempo sta per ristabilire l’ordine dei giorni antichi,
E
la Terra trasale d’un profetico respiro…
Dorme
intanto la sibilla dal volto latino
Laggiù
ancora sotto l’arco di Costantino:
-
E nulla ha disturbato il portico severo.
La connais-tu, Dafné, cette
ancienne romance,
Au pied du sycomore, ou sous les lauriers blancs,
Sous l’olivier, le myrthe ou les saules tremblants,
Cette chanson d’amour…qui toujours recommence!
Reconnais-tu le Temple, au
péristyle immense,
Et les citrons amers où s’imprimaient tes dents?
Et la grotte, fatale aux hôtes imprudents,
Où du dragon vaincu dort l’antique semence.
Ils reviendront, ces dieux que tu pleures tougjours!
Le temps va ramener l’ordre
des anciens jours,
La terre a tressailli d’un
souffle prophétique…
Cependant la sibylle au visage latin
Est endormie encor sous l’arc de Constantin.
- Et rien n’a dérangé le
sévère portique.
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