Mario Fresa
Questionario di poesia (48)
Francesco De Girolamo
Qual è il segreto progetto a cui tende la
tua scrittura?
-La mia
scrittura non tende a nessun progetto, perché io credo che la scrittura debba
seguire un flusso spontaneo, per prendere forma organica soltanto
successivamente, e poi acquisire la sua compiutezza soltanto nel contatto con
gli altri.
Come nasce, in te, una poesia?
-La poesia nasce da un moto inconscio, in cui
l’Es diventa Io; e si fa “rivelatrice”di uno stato d’animo più profondo,
proprio come i sogni, trascendendo la contingenza della vita reale, attingendo
alle proprie emozioni e pulsioni più segrete.
Il poeta parla di ciò che realmente vive
o di ciò che vorrebbe ricevere, e che sempre gli sfugge?
-Le cose che
il poeta vive e quelle che vorrebbe
ricevere non sono mai scisse, ma confluiscono in un percorso vitale comune,
compenetrandosi.
La poesia è salvazione?
-La poesia è
consapevolezza e quindi “salvazione”. Naturalmente, arrivare alla
consapevolezza implica un difficile percorso, nel quale la poesia può avere una
funzione determinante in quanto portatrice di uno sguardo più profondo verso il
proprio essere.
A quale gioco della tua infanzia vorresti
paragonare la tua poesia?
- “La caccia al
tesoro”, in cui, con una mappa approssimativa e inestricabile, si risaliva pian
piano a ritrovare uno “scrigno” di piccole cose, che per incanto diventavano
inestimabili.
Che cosa ti ha insegnato la
frequentazione della scrittura poetica?
-Mi ha insegnato
a leggere nel profondo, cercando il senso e il significato recondito di ogni
forma di espressione e comunicazione. E mi ha insegnato, contemporaneamente, a
guardare, con essa, le cose più complesse nella loro più semplice essenza.
Qual è il grado di finzione e di
mascheramento di un poeta?
-Come dice
Pessoa “la finzione”, nel poeta, è spesso l’espressione mimetizzata della
propria più estrema verità e “il mascheramento” è un rito per riuscire a
mostrare il proprio vero volto senza l’inganno della nudità dell’apparenza del
reale.
Vorresti citare un poeta da ricordare e da
rivalutare?
-Leonardo
Sinisgalli, sicuramente, un grandissimo del nostro Novecento, per me,
inspiegabilmente non abbastanza ricordato, letto e studiato, come sarebbe
doveroso fare con una voce poetica tanto fondamentale.
Qual è il dono che augureresti a un
poeta, oggi?
-Il dono che i
suoi versi possano, ancora oggi, “salvare il mondo”, come ha fatto,
segretamente, sempre, nel tempo, la
Poesia.
Puoi citare, spiegando perché, un verso
che ti è particolarmente caro?
-“…non muta
nulla. Nulla è sicuro, ma scrivi.” di Franco Fortini, da “Traducendo Brecht”
perché è un monito che racchiude formidabilmente la condizione e la “necessità”
ineludibile dell’essere “poeta”.
In alto, una
fotografia di Man Ray [1890-1976]
Grazie del prezioso spazio creato per l'autentica riflessione sulla scrittura poetica e della lusinghiera opportunità offertami.
RispondiEliminaBuon lavoro per le prossime iniziative.
Francesco De Girolamo