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La parola verso proviene dal verbo latino vertere, cioè «capovolgere», in particolare la terra con un aratro. Il verso è allora un solco, una linea dritta in cui l’uomo col proprio lavoro pone i suoi semi che germoglieranno: nel verso, così, convergono la linearità naturale degli eventi e l’impegno fruttifero del pensiero umano.

domenica 7 ottobre 2012

Questionario di poesia Francesco De Girolamo




Mario Fresa
Questionario di poesia (48)



Francesco De Girolamo



Qual è il segreto progetto a cui tende la tua scrittura?


-La mia scrittura non tende a nessun progetto, perché io credo che la scrittura debba seguire un flusso spontaneo, per prendere forma organica soltanto successivamente, e poi acquisire la sua compiutezza soltanto nel contatto con gli altri.


Come nasce, in te, una poesia?

-La  poesia nasce da un moto inconscio, in cui l’Es diventa Io; e si fa “rivelatrice”di uno stato d’animo più profondo, proprio come i sogni, trascendendo la contingenza della vita reale, attingendo alle proprie emozioni e pulsioni più segrete. 


Il poeta parla di ciò che realmente vive o di ciò che vorrebbe ricevere, e che sempre gli sfugge?

-Le cose che il  poeta vive e quelle che vorrebbe ricevere non sono mai scisse, ma confluiscono in un percorso vitale comune, compenetrandosi.


La poesia è salvazione?

-La poesia è consapevolezza e quindi “salvazione”. Naturalmente, arrivare alla consapevolezza implica un difficile percorso, nel quale la poesia può avere una funzione determinante in quanto portatrice di uno sguardo più profondo verso il proprio essere.



A quale gioco della tua infanzia vorresti paragonare la tua poesia?

- “La caccia al tesoro”, in cui, con una mappa approssimativa e inestricabile, si risaliva pian piano a ritrovare uno “scrigno” di piccole cose, che per incanto diventavano inestimabili.



Che cosa ti ha insegnato la frequentazione della scrittura poetica?

-Mi ha insegnato a leggere nel profondo, cercando il senso e il significato recondito di ogni forma di espressione e comunicazione. E mi ha insegnato, contemporaneamente, a guardare, con essa, le cose più complesse nella loro più semplice essenza.



Qual è il grado di finzione e di mascheramento di un poeta?

-Come dice Pessoa “la finzione”, nel poeta, è spesso l’espressione mimetizzata della propria più estrema verità e “il mascheramento” è un rito per riuscire a mostrare il proprio vero volto senza l’inganno della nudità dell’apparenza del reale.




Vorresti citare un poeta da ricordare e da rivalutare?

-Leonardo Sinisgalli, sicuramente, un grandissimo del nostro Novecento, per me, inspiegabilmente non abbastanza ricordato, letto e studiato, come sarebbe doveroso fare con una voce poetica tanto fondamentale.



Qual è il dono che augureresti a un poeta, oggi?

-Il dono che i suoi versi possano, ancora oggi, “salvare il mondo”, come ha fatto, segretamente, sempre, nel tempo, la Poesia.

 

Puoi citare, spiegando perché, un verso che ti è particolarmente caro?

-“…non muta nulla. Nulla è sicuro, ma scrivi.” di Franco Fortini, da “Traducendo Brecht” perché è un monito che racchiude formidabilmente la condizione e la “necessità” ineludibile dell’essere “poeta”. 






In alto, una fotografia di Man Ray [1890-1976]











1 commento:

  1. Grazie del prezioso spazio creato per l'autentica riflessione sulla scrittura poetica e della lusinghiera opportunità offertami.
    Buon lavoro per le prossime iniziative.
    Francesco De Girolamo

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