Libri di arte, poesia e filosofia

La parola verso proviene dal verbo latino vertere, cioè «capovolgere», in particolare la terra con un aratro. Il verso è allora un solco, una linea dritta in cui l’uomo col proprio lavoro pone i suoi semi che germoglieranno: nel verso, così, convergono la linearità naturale degli eventi e l’impegno fruttifero del pensiero umano.

lunedì 8 maggio 2017










La solitudine di Schenk

DI PAOLO RABISSI


con disegni di Massimo Dagnino


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È IL SESSANTUNESIMO TITOLO DELLA COLLANA «COINCIDENZE».

IMPRESSO NEL MESE DI DICEMBRE 2016,

È PROPOSTO AGLI AMATORI IN 199 ESEMPLARI

NUMERATI A MANO.

EDIZIONE DI ARTE-POESIA A CURA

DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE «L’ARCA FELICE»






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Paolo Rabissi è nato a Trieste e vive a Milano. Già redattore di riviste di filosofia e letteratura, tra cui «Il Monte Analogo» e «La Mosca di Milano». Presente in varie antologie, tra le quali Orchestra – Poeti all’opera, numero due, a cura di Giampiero Neri, LietoColle 2008. Ha pubblicato nel 2001 Città alta, con nota introduttiva di Giampiero Neri, per DIA-LOGOlibri; nel 2005 La ruggine, il sale con prefazione di Tiziano Ros-si, per LietoColle; nel 2009 Maschile plurale, per DIALOGOlibri; nel 2010 I contorni delle cose, con prefazione di Maurizio Cucchi, per Stampa2009. La solitudine di Schenk è parte di un poema intitolato In-verno a Colonia di prossima pubblicazione. L’autore dal 2010 condiri-ge la rivista on line www.overleft.it. Dirige con Franco Romanò il blog www.diepicanuova.blogspot.it. Il suo blog personale è ri-gheeversi.blogspot.it.





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Indicazioni



…a ben vedere non c’erano obblighi
solo inviti, indicazioni di percorso.
Eppure qualcuno si sentiva addosso
un destino, come una condanna.
Si interrogavano i più, segno
che la questione importava,
se la libertà nel cammino era totale.
I giovani, usciti dal liceo,
ne parlavano per strada
tra un semaforo rosso e l’altro
quel trattato di Pisacane,
Saggio sulla rivoluzione,
faceva mostra di sé
sulla bancarella di libri usati.
L’edizione era vecchia, ma la copertina
di colore grigio topo,
aveva resistito bene all’usura
quei due ragazzi visti controluce sulla darsena
avevano movenze da danzatori
si contendevano tra i piedi un sasso
finché uno dei due di esterno destro
lo infilò dritto nel tombino
la cappella situata nei pressi della scuola
ospitava qualche studente solitario
la sua preghiera mattutina era muta
la volta a crociera lo avvolgeva invece con calore
chiamava alla responsabilità personale
verso il sacro con ferma virilità.
Chi avvertiva in sé l’imminente perdita
ne restava intimorito.

Nella memoria quella virilità non fu intaccata,
l’insegnante di religione, come poi si seppe,
era stato invece allontanato a divinis.








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