Libri di arte, poesia e filosofia

La parola verso proviene dal verbo latino vertere, cioè «capovolgere», in particolare la terra con un aratro. Il verso è allora un solco, una linea dritta in cui l’uomo col proprio lavoro pone i suoi semi che germoglieranno: nel verso, così, convergono la linearità naturale degli eventi e l’impegno fruttifero del pensiero umano.

sabato 27 giugno 2015

Marina Minet Delle madri






Marina Minet

  

Delle madri



con disegni di Roberto Matarazzo


Prefazione di Maria Pina Ciancio

Postfazioni di Mario Fresa e di Pierino Gallo



 Edizioni L’Arca Felice





È IL CINQUANTASETTESIMO TITOLO DELLA COLLANA «COINCIDENZE».
QUEST’OPERA PREZIOSA È STATA IMPRESSA NEL MESE DI MAGGIO 2015
 ED È PROPOSTA AGLI AMATORI DA 1 A 199 ESEMPLARI NUMERATI A MANO CON UNA LITOGRAFIA FUORI TESTO DI ROBERTO MATARAZZO.


EDIZIONE DI ARTE-POESIA A CURA
DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE «L’ARCA FELICE» 













"Esplora l’universo personale e collettivo dei rapporti madre-figli questa nuova raccolta poetica della scrittrice sarda Marina Minet, privilegiando ora un atteggiamento più diretto, ora una visione più oggettiva e distaccata.
Ne emerge la singolare capacità di rivelare e di scandagliare con le parole emozioni e sentimenti dell’animo umano, per portare alla luce contenuti consci e inconsci, talvolta anche scomodi, ma che ci riguardano e ci appartengono. "
Maria Pina Ciancio




Il grembo prodigioso è delle madri
È vento stagionato
la buona sorte che seguono di sera
nel traffico stordito
pensando al busto fiero
che le pesò immortali

Il grembo prodigioso
è delta e causa eterna
- solo in coro al freddo
cenacolo si mostra
scaldando nei camini mille botti
tradito l’oste in pena

Ed è tensione e miele
il polso del comando
angoscia da strappare
se antica - con l’indole s’intona
tiranna incomprensione
    
Il grembo prodigioso è culla di rimpatri
di chi esiliato riconferma il tempo
fra ceri e marmi in prosa
riavuti come niente, fianco e seme
stampati di sembianza

Visione d’impazienza
è il ventre lievitato in cerchio all’ombra
e colmo, al sole aspira
beandosi catena d’infinito
(assolo marginale)

Leviga lento
il grembo prodigioso
come scultore vigile e imperfetto
scolpisce il labbro da confinare al seno
con l’anima a tribordo
sciupata al respiro nuovo




Marina Minet, il cui vero nome è Teresa Anna Biccai, è nata a Sorso (SS) in Sardegna.
La sua scrittura rivolge un’attenzione particolare ai tormenti del-l’esistenza e alle naturali inquietudini che segnano e contemporaneamente arricchiscono l’anima.
Ha pubblicato le seguenti monografie poetiche: Le frontiere dell’anima (Liberodiscrivere® edizioni, 2006); Il pasto di legno (Poetilandia, 2009); So di mio padre, me (disponibile su Lulu in formato e-book scaricabile on-line, Clepsydra Edizioni, 2010); Onorano il castigo (Associazione Culturale LucaniArt, 2012); e il racconto breve Lo stile di Van Gogh (Associazione Culturale LucaniArt, 2014).
Fra le altre pubblicazioni ricordiamo i romanzi collettivi al femminile ESTemporanea (Liberodiscrivere® Edizioni, 2005); Malta Femmina (Ed. Zona, 2009); il poemetto in prosa-poetica Perdono in supplica d’impronta esangue in monologo d’augurio al pasto (da Amantidi – Vittime, Magnum Edizioni, 2006).
Una sua fiaba per bambini è stata pubblicata nella raccolta antologica A mezz’aria (Liberodiscrivere® edizioni, 2006).
Il racconto-poema Metamorfosi nascoste è apparso nell’antologia Unanimemente (a cura di Gabriella Gianfelici e Loretta Sebastianelli Ed. Zona, 2011).
Recentemente suoi testi sono apparsi nell’Antologia di Poesia Femminile Voci dell’aria (Exosphere PoesiArtEventi - Associazione Culturale, 2014); in Teorema del corpo – Donne scrivono l’eros (curata da Dona Amati con la prefazione di Beppe Costa Ed. FusibiliaLibri, 2014); e nella plaquette collettiva Le trincee del grembo (Associazione Culturale LucaniArt, 2014).
Le sue poesie, oltre ad essere state interpretate da numerosi artisti contemporanei, hanno ricevuto importanti riconoscimenti, tra gli ultimi il Primo Premio al Concorso Internazionale di poesia “Versi in Lucania” 2014.
Da anni si occupa, inoltre, di divulgare la sua passione per la poesia, attraverso l’ideazione e la realizzazione di interessanti “video poetry” che è possibile visionare sul canale:






venerdì 26 giugno 2015

Francesca Moccia, erbaluce



Francesca Moccia

erbaluce


Prefazione di Maurizio Cucchi

Disegni di Massimo Dagnino


L’Arca Felice





È IL SESSANTESIMO TITOLO DELLA COLLANA «COINCIDENZE».

QUEST’OPERA PREZIOSA È STATA IMPRESSA NEL MESE DI MAGGIO 2015
 ED È PROPOSTA AGLI AMATORI DA 1 A 199 ESEMPLARI NUMERATI A MANO.

EDIZIONE DI ARTE-POESIA A CURA
DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE «L’ARCA FELICE» 

© Illustrazioni di Massimo Dagnino












"L'energia speciale e l’originalità della poesia di Francesca Moccia si impongono sempre già alla prima lettura. Si rimane coinvolti nei suoi arditi gorghi di immagini, nella logica tutta particolare dei loro sviluppi, e si finisce col tornare sui propri passi, sui suoi passi poetici, spinti dal desiderio di perlustrarli più a fondo, di affidarsi con fiducia alla sottigliezza acutissima di un dire tanto enigmatico quanto composto e sicuro nella forma." 
                                                                                                                          Maurizio Cucchi








Ho riaperto lo sguardo
bianco era il tuo corpo
lunghe onde erano venute
a lambire cuore e sangue
dedalo disperato. Tra alghe
e onde le ciglia dischiude
sovrano. Quanto era durata l’assenza?
Sonno vieni e guarda quanto conosco.
Tieni
stretto la rete e l’onda
ancora trapassa la carne
rantola nella gola del
gabbiano.







Nuvole basse come gonne
gelate le gambe dei canali,
sottofondo le macchine
scorrono al rallentatore
filtrano sopra gli occhi
finestrino posteriore, acqua
gelata scorre.







    
Francesca Moccia è nata a Ponte (BN) nel 1971. Sue poesie sono presenti in varie antologie tra cui I poeti di vent’anni a cura di M. Santagostini (Stampa, Varese, 2000); Nuovissima poesia italiana, a cura di M. Cucchi e A. Riccardi (Mondadori, Milano, 2004) e nel primo numero di «Orchestra», direttore M. Cucchi (LietoColle, Como, 2007). La muffa del creato (LietoColle, Como, 2005) è la sua opera prima. Nella collana Poesia di ricerca, ha pubblicato, con Jack Underwood Wilderbeast (EDB, Milano, 2013). Una silloge di poesie è apparsa su «Il Monte Analogo» (novembre 2010). 








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