Libri di arte, poesia e filosofia

La parola verso proviene dal verbo latino vertere, cioè «capovolgere», in particolare la terra con un aratro. Il verso è allora un solco, una linea dritta in cui l’uomo col proprio lavoro pone i suoi semi che germoglieranno: nel verso, così, convergono la linearità naturale degli eventi e l’impegno fruttifero del pensiero umano.

domenica 1 marzo 2015





Mario Fresa


Questionario di poesia

(52)


Diego Conticello










Qual è il segreto progetto a cui tende la tua scrittura?

Il tentativo estremo di scoprire e riprodurre al meglio le infinite potenzialità del linguaggio (ovviamente è un tentativo destinato agli intangibili spazi dell’utopia, ma l’importante è sempre compiere il viaggio…).



Come nasce, in te, una poesia?

Molto spesso è collegata ad un complesso di sensazioni fisiche legate a doppio filo con l’immersione nella natura, sia essa paesaggio (col senso di contemplazione e lontananza che ne derivano) oppure vissuto (con i suoi portati di riflessione fisico-percettiva che comporta).
Ovviamente altre nascono da esperienze “culturali”: una poesia, un pezzo di prosa o di filosofia che sento contiguo al mio stato del momento, un documentario scientifico, una fuga di Bach, un intermezzo di Offenbach, una polifonia barocca, qualunque cosa, basta che “mi parli”.



Un poeta parla di ciò che realmente vive o di ciò che vorrebbe ricevere, e che sempre gli sfugge?

Di entrambe le cose, altrimenti non vivrebbe appieno o non avrebbe la giusta tensione “che fa vivo il succo del mondo”. Ed entrambe le cose sarebbero deleterie…



A quale gioco della tua infanzia vorresti paragonare la tua poesia?

Alla campana, da noi chiamata “Cciappatu”. Si compie sempre un salto, e non ti è concesso sbagliare, nemmeno di mezzo centimetro. Si ritorna indietro allo stesso modo, valutando e rivalutando il da farsi. Si cerca sempre di non “inciampare” (da qui il termine dialettale che è metafora dell’errore, dunque della vita).



Che cosa ti ha insegnato la frequentazione della scrittura poetica?

A vivere come vivo, ma soprattutto a riflettere, dunque si può dire che mi ha insegnato tutto.



Qual è il grado di finzione e di mascheramento di un poeta?

Il grado deve essere sempre massimo, altrimenti non potrebbe coincidere appieno con la ricerca di un senso!



Vorresti citare un poeta da ricordare e da rivalutare?

Lucio Piccolo. Sembra scontato per chi mi conosce, ma ancora lo si deve rivalutare e studiare quanto merita.



Qual è il dono che augureresti a un poeta, oggi?

Vorrei augurarlo ad ognuno di noi, gente di assoluta normalità, poiché di poeti ne nascono quattro-cinque ogni secolo. Vivere appieno affrontando le clessidre infernali di questo tempo a viso aperto, giocandosela ad ogni istante.



Puoi citare un verso che ti è particolarmente caro?

[…] Se noi siamo figure
di specchio che un soffio conduce
senza spessore né suono
pure il mondo dintorno
non è fermo ma scorrente parete
dipinta, ingannevole gioco,
equivoco d'ombre e barbagli,
di forme che chiamano e
negano un senso…




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