Le
parole non sono mai esatte
GREGORIO SCALISE
È IL CINQUANTESIMO
TITOLO DELLA COLLANA «COINCIDENZE».
QUEST’OPERA PREZIOSA
È STATA IMPRESSA NEL MESE DI DICEMBRE 2013
ED È PROPOSTA
AGLI AMATORI DA 1 A 199 ESEMPLARI NUMERATI A MANO.
FUORI TESTO, DI
MASSIMO DAGNINO
Evoluzione (MATITA SU FOTOCOPIA, 2013).
Gregorio Scalise,
poeta e scrittore italiano, Catanzaro 1939, vive a Bologna. Fra gli esponenti
della “generazione poetica del ‘68” ha elaborato un linguaggio ricco di
analogie e capace di inventare atmosfere visionarie
e magiche. Sue raccolte di poesia sono: A capo (Geiger, 1968), L’erba
al suo erbario (Geiger,
1969), Sette poesie (In folio, 1974), Poemetti (in Quaderni della Fenice N° 26 1977, Guanda), La resistenza dell’aria ( Mondadori,
1982), Gli artisti
(Lunario nuovo, 1986), Danny Rose (Amadeus, 1989), Poesie
dagli anni ’90 (Orizzonti meridionali, 1997), La perfezione
delle formule (Stampa, 2000), Controcanti (Quaderni del circolo
degli artisti, 2001), Nell’ombra nel vento (Art, 2005), Opera-opera
poesie scelte 1968-2007 (Luca Sossella, 2007). Per il teatro ha
scritto: Il pupazzo azzurro (premio
Riccione 1979), Milena risponde a Kafka
(1988), Marylin 5 agosto (1986), Sartre (2005). È autore di alcuni pamphlet di saggistica: Bruciapensieri (Il
cavaliere azzurro, 1983), Ma cosa c’è da ridere: un pamphlet contro la
comicità (Synergon, 1993), Talk-show system (Synergon, 1995), La
contraddizione iniziale (Magenta, 2006). È segnalato in molte
enciclopedie e dizionari letterari, fra cui Rizzoli Larousse 1999, Rizzoli
Larousse 2003 e l’Enciclopedia Britannica. Si ricordano inoltre un testo di
riflessione sul fare poesia, Bruciapensieri
(1983), e uno di critica militante, La contraddizione
iniziale (scritti fra il 1975 e il 2004). Si è occupato di critica d’arte e
ha insegnato all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Con Opera
– Opera (ed. Luca Sossella 2008) ha vinto il premio Mondello per la poesia
2009. Di prossima uscita Poesie per Ustica
per le edizioni Corraini. Ulteriori notizie sono reperibili sul sito:
Il respiro delle
donne
convenzionalmente
ubriaco
ricade su quei
vortici
come chi strappa le
foglie
per apprendere le
stravaganze del mondo
l’infelice
dopostoria
per ammazzare il
tempo
ma se si taglia il
mondo
restano
scheletri di
paesaggio
è la storia a
suggerire
l’estasi delle
minoranze
e memorie strappate
ad un testimone.
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