Mario Fresa
Questionario di poesia
(53)
Sonia Lambertini
Felice Casorati, Bambina che gioca su un tappeto rosso (1912), Fine Arts Museum |
Qual è il segreto progetto a cui tende la tua
scrittura?
Cercare il
mistero delle cose e tradurlo in parola.
Come nasce, in te, una poesia?
La poesia
nasce da uno sguardo curioso, una ferita, un’idea che tormenta. Nasce da una
risposta che non arriva e dal volerla cercare a tutti i costi.
Un poeta parla di ciò che realmente
vive o di ciò che vorrebbe ricevere, e che sempre gli sfugge?
Il poeta
parla di ciò che sfugge mentre tenta di vivere.
A quale gioco della tua infanzia vorresti
paragonare la tua poesia?
Non saprei.
Che cosa ti ha insegnato la frequentazione della
scrittura poetica?
La potenza
della parola, la capacità di parlare al singolo e, allo stesso tempo, tendere
all’universale.
Qual è il grado di finzione e di mascheramento di
un poeta?
Non credo che
esista un confine netto. La parola in poesia è finzione nel momento in cui ci
permette di dire cose che esiteremmo a confessare nella quotidianità. Mettersi
a nudo è un atto di coraggio.
Vorresti citare un poeta da ricordare e da
rivalutare?
Thomas
Bernhard, uno scrittore che amo molto. Trovo le sue poesie molto belle.
Qual è il dono che augureresti a un
poeta, oggi?
Il
dono di sapere quando è ora di fermarsi.
Puoi citare un verso che ti è particolarmente caro?
“Non è niente,
non è un merito, vivere, scrivere, tirar fuori dal sacco delle parole le noci e
le mandorle.”
Ingeborg
Bachmann, Libro del deserto. Traduzione di Anna Pansa, Cronopio.