Mario Fresa
Questionario di poesia
(57)
Maria Pia Quintavalla
Qual è il segreto progetto a
cui tende la tua scrittura?
Tratterei come sostantivo l’enunciato
di segreto, separandolo da progetto: secretum è quanto rimanda la natura della
parola poetica nei suoi imprevisti esiti; essa dona, per magia, o per magica andatura,
come scrivo ne Il Cantare, la sua essenza per parlare in una lingua straniera;
se per progetto si intende il percorso cosciente dell’opera, sono nata dal
frammento, e da volontà dei cantari: una narrazione tra l' io esposto a
coralità nascoste. In forma di canzoniere dapprima, verso lettere, o epistole,
(Lettere giovani), poi stazioni di sosta (Moradas), e infine in un respiro
poematico che si faccia spazio per altro da sé e altre storie (Trilogia di
Album feriale, China, I Compianti).
Come nasce, in te, una poesia?
È un mistero: su quel crinale dove
una visione del reale e la realtà stessa si cercano tramite un dettar dentro.
Essa parla una lingua sua, di geometrie connesse fra senso e suono che sappiano
dare voce a corto circuiti del pensiero. “Di' la verità, ma dilla obliqua”.
Ha a
che vedere con terre sconosciute, inconsce per iscriversi in una grammatica
nuova, tesa all’universale.
Un poeta parla di ciò che
realmente vive o di ciò che vorrebbe ricevere, e che sempre gli sfugge?
Ho forse già risposto, se si sta
parlando dell’ ispirazione, è un moto a luogo che è continuo.
A quale gioco della tua
infanzia vorresti paragonare la tua poesia?
Ricordo fra i tanti, il preferito,
quando a due o da sola, affabulavo facendo giochi di recita teatrale, per cui
..mi trovavo in tema.
Qual è il grado di finzione e
di mascheramento di un poeta?
Quello di cui parla Ferdinando
Pessoa, coi suoi eteronimi.
Vorresti citare un poeta da
ricordare e da rivalutare?
César Vallejo, per la bellezza,
incandescenza e modernità dei suoi versi.