Via dei barbari
di Oronzo Liuzzi
Dodicesimo
volumetto di arte-poesia della collana «Coincidenze».
Impresso
nel mese di luglio 2009
in 199 esemplari
numerati a mano.
in 199 esemplari
numerati a mano.
Fuori testo, un pensiero visivo di Oronzo Liuzzi: Amo (fotocomposizione, stampa laser,
pennarello, 2009)
Una riflessione critica
di Alberto Mori
La via da percorrere è nell’anima della
meditazione ininterrotta per far continuare pensieri e cose nell’energia
dell’amore
Via dei barbari di Oronzo Liuzzi interroga e si interroga
sulla realtà da un punto opaco e trasparso. Interlocutorio, sia nel prendere la
parola, sia nell’abbandonarla fra i segni punteggiati, gli underscore in elisione
d’apostrofi, le parentesi di frammentazioni dirette/indirette del discorso.
La materia è sospesa
temporaneamente dal corpo per afffermare il ritmo dell’esistente.
Siamo dunque al cuore del
pensiero contemporaneo, il quale deve essere pronto ad abbandonare tutto arte, poesia, filosofia, tecnologia, ecc. ogni media, per accostarsi alla realtà
dell’esistente, qualunque essa sia.
Intanto la dissoluzione
sfuma ogni cosa nel cuore del silenzio.
Il pensiero di questa
plaquette è il pensiero.
Un tentativo di racconto
ineffabile e povero che si sposta nelle strofe come mutazione delle arie per
organizzare pensieri ritmici.
Il mondo è indifferente ma “...L_ombra
insegue il gesto del linguaggio”.
Il poeta abita
l’ulteriorità attraversante delle apparenze ed allo scivolare delle esperienze
raggiunge l’essenza con quello che può essere, con il limite dei suoi segni.
Il grado zero de Via dei barbari è
spoliazione offerta dopo la coscienza del male dell’indifferenza ed i suoi still frames verbali si muovono in variazioni concettuali dove talvolta il soggetto è riflessivo, mentre altre volte è assertivo, ma la spiritualità
lega e spezza i movimenti della memoria.
“Tutto è un immenso
teatro nel dogma dell’indifferenza” e ciò fa
pensare ad una fotografia impassibile che
rappresenta volti senza riflessi e spazi ricostruiti, formalizzati dal design High Tech, ma l’io
cosciente vuole un altra direzione. Un luogo di crocevia per una terra senza più
affanni. Percorso di versi trasmessi da un blog spento.
Via dei barbari alla fine si
infuria come un vento biblico dove la condizione umana nella sua confusione e follia può
essere illuminata con il soffio della parola nella resistenza
dell’attesa.
E qui Oronzo Liuzzi lascia
la sua composizione all’ultimo canto.
Ottobre 2011 Alberto
Mori
il
vento si è infuriato. e si è portato via
il
grido degli innocenti…il soffio
delle
parole…la fatica del tempo dico
…il
cuore del silenzio………………
………………………………………..
il
vento si è infuriato. e ha sradicato
l_ultimo
canto…. l_oscurità del corpo
…il
rumore dell_amore… il movimento
della
paura… e la confusione della follia.
Oronzo Liuzzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Oronzo Liuzzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nessun commento:
Posta un commento