Libri di arte, poesia e filosofia

La parola verso proviene dal verbo latino vertere, cioè «capovolgere», in particolare la terra con un aratro. Il verso è allora un solco, una linea dritta in cui l’uomo col proprio lavoro pone i suoi semi che germoglieranno: nel verso, così, convergono la linearità naturale degli eventi e l’impegno fruttifero del pensiero umano.

martedì 13 gennaio 2015





Su Farapoesia, 


dedicata ad Assolo per mia madre 

di Maria Pina Ciancio 


(Edizioni L’Arca Felice, 2014)



clicca sulla rosa per leggere la recensione


"La poetessa ha superato se stessa con questa raccolta 
donando al lettore la certezza che il silenzio, anche 
quello eterno, ha doni per l’Umanità"






mercoledì 7 gennaio 2015

Marco Corsi

Marco Corsi


le acque
  

con opere visive di

Meri Gorni


 È il cinquantacinquesimo titolo della collana «coincidenze».

Quest’opera preziosa  è stata impressa nel mese di ottobre 2014

 ed è  proposta agli amatori da 1 a 199 esemplari numerati a mano.

                             Fuori testo, un’opera di Meri Gorni: vado in campagna a vedere la vita…

                                 (fotografia in bianco e nero e grafite su cartoncino, 2012).















dove siete stati a cancellarmi
per ogni nutrimento di sostanze
o di acque dense
dove siete stati per essermi
piccoli sentimenti eucarioti, procarioti, sentenze
avete avuto facoltà pressoché indeterminate
silenziose ancora acque
in sé convesse per non dire ripetute
dove siete state noi qui non abbiamo
forma e meno che mai deposito
per qualità di germinanti indizi.





*


la notte è ancora lunga quando ottobre
è la prima stagione dei monsoni
di questi caratteri tropicali:
certamente qualcosa è cambiato
fra te e il mondo
se nemmeno riposiamo in pace
non del tutto eredi di qualcosa.
e noi siamo quelli premuti
con la testa contro il piede
al pari dei serpenti
per le nostre oscenità
dette altrimenti debolezze. 



Prodotto artigianale di alta qualità lavorato in Italia su carte pregiate

© Edizioni L’Arca Felice, Salerno MMXIV
             Associazione culturale senza fini di lucro

Progetto grafico di Ida Borrasi
   


ISBN  978-88-97723-22-6



Le carte utilizzate per questo volumetto
sono state scelte per noi dall’artista Bruno Conte.


Proprietà artistica e letteraria riservata all’Autore e all’Editore. 






martedì 6 gennaio 2015

Mauro Macario su Marco Furia




Una bella lettera del poeta Mauro Macario, dedicata a Pentagrammi di Marco Furia (edizioni L'Arca Felice, 2009)



Caro Marco,

sui tuoi Pentagrammi verticali anziché orizzontali, mi sono arrampicato più volte come uno 
scalatore a mani libere, rischiando di cadere nel vuoto magari poco prima di raggiungere l'illusoria vetta ma i forti venti ritmici che battono incessanti quelle pareti mi respingevano in basso e io, ostinatamente, riprendevo la salita. Poi ho capito che la cosa migliore in un'impresa del genere è lasciarsi prendere dalla tormenta onirica, farsi travolgere da quella slavina linguistica, e con essa andare nell'altrove. 
La tua poesia non lascia respiro né tregua, è davvero strana e inusuale, musica senz'altro,
 visioni pirotecniche che non si spengono mai ma si riattivano in continuazione proliferando da una mente inesausta, un film versificatorio da Bunel / Dalì!  E in un certo senso -non so dire fino a che punto- riprendi anche la scrittura automatica dei surrealisti. Mai narratore, mai cronista, mai testimone, maiuomo storico,  ma poeta chimico che esplode con i suoi fuochi, con le sue combinazioni segrete, e soprattutto compositore di una sinfonia che non ha fine perché ha trovato la sua chiave strutturale, la sua chiave d'ingresso, che non è il DO, è il MA.

Mi piacerebbe leggere altre cose tue. 

Grazie, 

 Mauro Macario





"Persone" di Giampiero Neri

Persone

di Giampiero Neri

 con disegni di Massimo Dagnino


è il cinquantaquattresimo titolo della 

Collana «Coincidenze».

Quest'opera preziosa è stata impressa nel mese di 

dicembre 2014 ed è proposta agli amatori da 1 a

199 esemplari numerati a mano.  






Che la seconda parte della vita sia occupata a contraddire la prima è di comune esperienza, per quanto spiacevole. Si salva poco di quello che avevamo pensato, forse niente. Cosa rimane allora del tempo passato? Si dice di un maestro zen che, prossimo a morire, aveva invitato i discepoli nel suo giardino e rivolto a loro, sentendo gli uccelli cinguettare sui rami, aveva detto: «È tutto questo e nient’altro».

Dalla figura, schiacciata sul marciapiede come stampata, doveva essere una cavalletta della specie comune da noi, ma molto più grande, di proporzioni fuori dell’ordinario.
Forse trasportata su qualche nuvola da un vento più forte, da una tempesta, come quella sabbia rossa del deserto, arrivata fin qui.
L’avevo portata a casa come un trofeo di esotismo e l'avevo messa sotto vetro.
Poco tempo dopo ne avevo visto un’altra, di proporzioni anche maggiori, e viva questa volta.
L’avevo stuzzicata con la mano e sentito il duro delle sue membrane e delle sue zampe potenti. Lei aveva spiccato un grande volo.
Avrei voluto raggiungerla ma era sparita fra le macchine in sosta.








© Edizioni L’Arca Felice, Salerno MMXIV
     Associazione culturale senza fini di lucro

Progetto grafico di Ida Borrasi
   


ISBN  978-88-97723-21-9


Le carte utilizzate per questo volumetto
sono state scelte per noi dall’artista Bruno Conte.


Proprietà artistica e letteraria riservata all’Autore e all’Editore.

© Illustrazioni di Massimo Dagnino



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