Libri di arte, poesia e filosofia

La parola verso proviene dal verbo latino vertere, cioè «capovolgere», in particolare la terra con un aratro. Il verso è allora un solco, una linea dritta in cui l’uomo col proprio lavoro pone i suoi semi che germoglieranno: nel verso, così, convergono la linearità naturale degli eventi e l’impegno fruttifero del pensiero umano.

lunedì 30 luglio 2012




Un articolo di Paolo Romano




Una piccola casa editrice salernitana, specializzata nella pubblicazione di testi poetici, lancia una collana editoriale di respiro internazionale. Il marchio è quello delle edizioni L’Arca Felice che presentano Hermes, la collana di "poeti tradotti da poeti". La collezione ospiterá testi mai apparsi in traduzione italiana. In particolare ci saranno versi inediti di John Taggart, uno dei massimo autori statunitensi contemporanei e alcune versioni inedite di Paul Valéry, approntate da Maurizio Cucchi.
A dirigere la collana è Mario Fresa, affermato poeta salernitano, giá segnalato a livello nazionale in diverse importanti antologie e redattore della rivista italo-americana di letteratura "Gradiva". Il primo titolo è dedicato alla figura di Du Fu (712-770), voce poetica della Dinastia Tang, i cui testi appaiono per la prima volta in versione italiana grazie alla traduzione di Alessandro Ramberti, poeta, editore e orientalista.
Fresa sottolinea l’importanza di una scelta: «L’impeccabile lavoro di studio e di traduzione operato da Ramberti presenta i testi nella loro trascrizione letterale e, contemporaneamente, nella più mobile e aperta forma di una interpretazione che ricostruisce lo spirito del pensiero poetico di Du Fu, tenendo conto delle peculiaritá espressive, metriche e sonore dell’impianto linguistico originario». La scelta di cominciare con la letteratura orientale è in linea con lo stile raffinato della casa editrice (vincitrice del XXV Premio Laurentum 2011), il cui logo è formato dall’ideogramma cinese che simboleggia la primavera «intesa come l’espressione di una volontá di rinascita umana e spirituale, tesa ad accogliere le forme più alte e più sensibili del pensiero e dell’arte - spiega l’editore - Il design dei libretti intende promuovere un allontanamento dal concetto di libro come prodotto commerciale usa e getta, allo scopo di offrire un vero dono artistico, lavorato in modo artigianale e unico». Fresa anticipa giá quelli che saranno i prossimi titoli: «David Eloy Rodríguez verrá tradotto da Lorenzo Mari nella raccolta "Il desiderio" è un ospite, con dipinto fuori testo di Marco Vecchio. Del poeta americano John Taggart leggeremo "Car Museum" nella traduzione di Cristina Babino. Io tradurrò ventiquattro epigrammi di Marziale, con un disegno fuori testo di Carlo Villa; poi ancora i versi di Dante Gabriel Rossetti tradotti da Federica Galetti e quelli di Paul Valéry, con la prestigiosa traduzione di Maurizio Cucchi ed una litografia di Nicola Vitale».
• Ed ancora, «a tradurre Catullo sarà Antonio Melillo, con una litografia di Mauro Franco. Anche per l’ottavo titolo abbiamo una prestigiosa firma: Le chimere di Gerard de Nérval, sará portato in italiano da Luigi Fontanella, professore ordinario di Lingua e Letteratura Italiana presso la State University di New York».




sabato 14 luglio 2012

Luca Artioli






Luca Artioli

L’inventario dell’uomo solo

con all’interno
Grafiche-collages
di Bruno Conte








Edizione d'Arte stampata tipograficamente su carta realizzata a mano Flora Camoscio in 199 esemplari numerati ad personam, finemente rilegati con filo di rafia. Fuori testo, una litografia di Bruno Conte. Il libro è composto da quindici testi poetici
 con due grafiche-collages di Bruno Conte.
           
        

Luca Artioli nasce a Mantova nel 1976, dove tuttora vive. Attualmente dirige il blog «Il Divano Muccato» (ildivanomuccato.wordpress.com): un luogo comodo per gli autori che vogliono “sedersi” e parlare liberamente di sé. Fa parte del «Movimento dal Sottosuolo», gruppo per l’unione delle arti, con sede a Montichiari (BS). Co-dirige la collana di Poesia Itinerante della Regione Lombardia per la neonata Casa Editrice Thauma.
Ha scritto i libri di poesia Fragili Apparenze (TCM, Mantova, 2005); Suture - La poesia come resilienza (Fara, Rimini, 2011); La casa a cui vieni (Ed. L'Arcolaio, Forlì, 2012); e il volume di racconti Come ladri di vento  (Edizioni Albatros - Collana "La trama e l'ordito", Roma, 2012).   


















domenica 8 luglio 2012

Questionario di poesia (45) Ardea Montebelli





Mario Fresa
Questionario di poesia (45)

Ardea Montebelli









 
Qual è il segreto progetto a cui tende la tua scrittura?


Il progetto è radicato nel profondo mistero della mia vita, qualcosa che va al di là di ciò che i sensi possono avvertire.
 





Come nasce, in te, una poesia? 


Sicuramente da un momento di grazia nel quale l’armonia delle cose è talmente perfetta che pare irripetibile.






Il poeta parla di ciò che realmente vive o di ciò che vorrebbe ricevere, e che sempre gli sfugge? 


Ognuno vive con la poesia un rapporto personale. Per quanto mi riguarda sono convinta che sia l’esperienza ad alimentare la poesia.




La poesia è salvazione?


Credo proprio dei sì. Se autentica può creare una comunione universale.






A quale gioco della tua infanzia vorresti paragonare la tua poesia? 

Al gioco della settimana. Mi fa venire in mente la leggerezza del tempo che passa.






Che cosa ti ha insegnato la frequentazione della scrittura poetica?


Mi ha insegnato a guardare in profondità me stessa e tutte le cose create. Mi ha insegnato la corretta gestione del tempo, le pause cioé quella  paziente attesa che fa tanto bene al cuore.






Qual è il grado di finzione e di mascheramento di un poeta?


Non conviene mai fingere. La sincerità con la quale si comunica la propria esperienza è un buon modo per darne corretta testimonianza.




Vorresti citare un poeta da ricordare e da rivalutare?

Cristina Campo.




Qual è il dono che augureresti a un poeta, oggi?


La poesia stessa è un dono inestimabile.




Puoi citare, spiegando perché, un verso che ti è particolarmente caro?


Sono dei versetti della Sacra Scrittura, del Profeta Geremia: “Quando le tue parole mi vennero incontro, le divorai con avidità; la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore.” (Ger 15, 16) Abbiamo bisogno, grande bisogno di quella parola che ci scalda il cuore. Cosa sarebbe di noi senza quella gioia e quella letizia? È la parola che ci rivela la verità della nostra vita.











  






In alto, un dipinto di Raffaello Sanzio [1483 –1520]












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