Libri di arte, poesia e filosofia

La parola verso proviene dal verbo latino vertere, cioè «capovolgere», in particolare la terra con un aratro. Il verso è allora un solco, una linea dritta in cui l’uomo col proprio lavoro pone i suoi semi che germoglieranno: nel verso, così, convergono la linearità naturale degli eventi e l’impegno fruttifero del pensiero umano.

giovedì 28 giugno 2012

Recensione di Marzia Alunni su Lucio Zinna


La Rivista Incroci  ( anno XIII, gennaio-giugno duemiladodici, 
n.25)  ha pubblicato la mia recensione a"Stramenia" di  Lucio 
Zinna. E' bello vedere apprezzato il lavoro di un poeta che ama così
 tanto la Sicilia, da proporre questa sua prossimità ideale a tutti ! Un
 autore che, alla dignità letteraria indiscussa, unisce un senso 
dell'appartenenza alla letteratura, come inclusione responsabile nel 
mondo, assai singolari.
Invito pertanto a leggere le sue opere, ma anche a non rinnegare in genere il nostro passato recente, ancora molto valido, per correre dietro al nuovo, esercitando la comoda arte del silenzio.  Non si sbaglia a soffermarsi per riflettere insieme ai 'nostri poeti', piuttosto ci guadagna la profondità della nostra visione, in un certo senso, storica ed antropologica, della cultura. 
                                                                          Marzia Alunni
Squarci

Quante volte i versi frugano
nell'anima s'incuneano
a carpirne vibrazioni
a leggerne il reticolo di pieghe
in incognite chiromanzie.
Altre volte è lei - l'anima -
a evadere
da sue in/controvertibili eternità
e a sbirciare tra le parole
latitare nei sintagmi
e con tangenziali sguardi
involare squarci di presente
tentando di fermarli.
Allora i versi prendono animo
sghiciano felpati e vanno in giro
di giorno e di notte
per strade e piazze
per cortili e trazzere
attraversano fiumi gallerie altopiani
bevono nelle fontane si sollevano
se incespicano nei cespugli
si divincolano quando s'impigliano
nei canneti prima di smarrirsi
in celesti contrade.
***
Lucio Zinna (da Stramenia, Arca felice aprile 2010)

lunedì 25 giugno 2012

Questionario di poesia: Maurizio Cucchi







Mario Fresa
Questionario di poesia (44)

Maurizio Cucchi








Qual è il segreto progetto a cui tende la tua scrittura?

Non ho idea di segreti progetti. Forse sono segreti anche per me.

Come nasce, in te, una poesia?

Di solito mi muovo su sequenze, più che su singoli testi.  Ho impressioni legate all’esperienza e alla riflessione. E allora rimugino, rumino, memorizzo e prendo nota. Poi assemblo.

Il poeta parla di ciò che realmente vive o di ciò che vorrebbe ricevere, e che sempre gli sfugge?

Dipende dal poeta. Io mi lego all’esperienza, alla riflessione, alla memoria che fa riaffiorare brandelli, al passato che mi chiama, al presente che mi accoglie, anche se non sempre.

A quale gioco della tua infanzia vorresti paragonare la tua poesia?

A nessun gioco.

Che cosa ti ha insegnato la frequentazione della scrittura poetica?

A vedere e capire che dietro un segno c’è sempre un altro segno e così via.

Qual è il grado di finzione e di mascheramento di un poeta?

In teoria minimo. Il poeta non deve mascherarsi, auto proteggersi, ma fare proprio il contrario, verso la verità personale e complessa.

Vorresti citare un poeta da ricordare e da rivalutare?

Delio Tessa. Ma in fondo è già amato e notissimo.

Qual è il dono che augureresti a un poeta, oggi?

Saper agire e scrivere in modo disinteressato e indifferente alla dimensione pubblica.

Puoi citare, spiegando perché, un verso che ti è particolarmente caro?

“passiamola questa soglia una volta di più”, di Vittorio Sereni, per il coraggio, per l’amore pieno dell’esserci pur nella piena consapevolezza sofferente del sempre imminente non esserci più.







In alto, Sacco di Alberto Burri [1915-1995]









venerdì 22 giugno 2012

Enzo Lionello Natilli






Enzo Lionello Natilli nasce a Roma il 17 novembre 1952. Frequenta il corso di pittura tenuto da Luigi Montanarini all’Accademia di Belle Arti di Roma e, contemporaneamente, il corso di laurea in lettere moderne, con indirizzo di storia dell’arte. Dal 1975 si dedica esclusivamente allo studio dell’acquerello, interrompendo per più di dieci anni l’attività espositiva, svolgendo quella di grafico e, successivamente, quella  di docente. Attualmente è titolare della cattedra di Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico di Latina. Dal 1983 vive e lavora a Cori, dal 1987 riprende l’attività espositiva e dal 2007 collabora continuativamente con la galleria Arte e Pensieri di Roma.

giovedì 21 giugno 2012

Claudio Gargano








 


Claudio Gargano
Lettere d'addio

disegni fuori testo di Lionello Natilli






Claudio Gargano è nato a Roma nel 1956. Ha pubblicato tre volumi di poesia: I nuovi ozii della posta (El Bagatt, 1994), Lettere Semiserie (MobyDick, 1997), I nomi (peQuod, 2004). Tre di critica letteraria: Ernesto e gli altri. L'omosessualità nella narrativa italiana del Novecento (Editori Riuniti, 2002), Capri Pagana. Uranisti e Amazzoni tra Ottocento e Novecento (La Conchiglia, 2007), Alessandria D'Egitto.Kavafis, Forster, Durrell (Unicopli, 2009), in collaborazione con Valeria Vignes. E uno di critica musicale: La Patria della Luce. Il Rock e l’Oriente tra i Sessanta e i Settanta (Odoya, 2011).









mercoledì 6 giugno 2012

"L'Estroverso"

Sull'ultimo numero della rivista "L'Estroverso", nella rubrica "L'Editore Racconta" curata da Grazia Calanna e Luigi Carotenuto, è stata pubblicata l'intervista dedicata alle Edizioni L'Arca Felice. 
Grazie per l'ospitalità e per l'attenzione a tutta la redazione de "L'Estroverso"!
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